
Previste 8 ore di sciopero e sit-in. I sindacati chiedono certezze e l’attivazione immediata di un tavolo istituzionale con i ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro per conoscere i dettagli della procedura di messa in liquidazione del marchio
Sono stati chiusi tutti i Disney Store in Italia. Si tratta di 15 negozi situati da molti anni nei centri storici di diverse città come quello di Via del Corso a Roma o di Corso Vittorio Emanuele a Milano. Come tutti, anche questi store sono stati colpiti dal sempre crescente ricorso boom all’online e dal lockdown che ha quasi azzerato il flusso turistico. A rischio ora ci sono 233 dipendenti che però non si arrendono e chiedono soluzioni volte a preservare i livelli occupazionali.
Proprio per questo hanno deciso di attivare lo stato di agitazione e di proclamare quattro ore di sciopero a livello territoriale da organizzare con sit in di protesta davanti ai punti vendita e altre quattro ore di sciopero da organizzare a livello nazionale. E’ quanto deciso dall’assemblea unitaria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, promossa in modalità telematica e partecipata dalla quasi totalità dei lavoratori del colosso americano. I sindacati chiedono l’attivazione immediata di un tavolo istituzionale con i ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro per conoscere i dettagli della procedura di messa in liquidazione del marchio avviata il 19 maggio e annunciata alle parti sociali a cose fatte dalla direzione societaria. «La decisione della chiusura – spiegano in una nota – è arrivata a cose fatte, con la messa in liquidazione della società avvenuta il 19 maggio scorso e non è stata accompagnata da alcuna prospettiva o proposta per la tutela occupazionale».
I sindacati nello specifico tenteranno di percorrere la strada della cessione delle licenze, di definire un accordo sull’incentivo all’esodo volontario e di attivare percorsi di politiche attive volte alla ricollocazione dei lavoratori.
Disney Store non chiude solo in Italia e in Europa: l’azienda, infatti, ha annunciato per il 2021 la chiusura di 60 store anche in Nordamerica. Restano aperti gli store in Asia e nei parchi divertimento del gruppo. Il tutto per concentrarsi sull’e-commerce.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/CJ GUNTHER
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