
Lo ha deciso un tribunale olandese, dando ragione agli attivisti per il clima che chiedevano che la multinazionale rispettasse l’accordo di Parigi
Gli attivisti del clima possono gioire. Shell dovrà tagliare le emissioni di carbonio del 45% entro il 2030. A stabilirlo il tribunale olandese in una storica sentenza che arriva in un momento in cui le più grandi aziende del mondo sono sotto pressione per fissare obiettivi di emissioni a breve, medio e lungo termine che siano coerenti con l’accordo di Parigi.
Il gigante petrolifero in febbraio aveva annunciato che prevedeva le seguenti riduzioni rispetto ai valori del 2016: 20% entro il 2030, 45% entro il 2035 e 100% entro il 2050. Quindi ora dovrà rimettere mano ai suoi obiettivi e fare tagli maggiori per allinearsi a quanto stabilito. Anche se un portavoce della Shell ha detto che l’azienda farà appello contro la “deludente decisione della corte di oggi“.
La causa è stata presentata nell’aprile 2019 da sette gruppi di attivisti – tra cui Friends of the Earth e Greenpeace – per conto di 17.200 cittadini olandesi. Le citazioni in tribunale sostenevano che il modello di business di Shell “sta mettendo in pericolo i diritti umani e le vite” rappresentando una minaccia per gli obiettivi stabiliti nell’accordo di Parigi.
La sentenza potrebbe costituire un precedente per casi simili contro multinazionali ritenute “inquinanti“.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/UDO WEITZ
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