
Nel post pandemia cambiano gli abitudini dei lavoratori
Secondo un’indagine condotta da Trainline Partner Solutions sui business traveller italiani, nel post covid le abitudini di viaggio dei lavoratori che si spostano sono destinate a cambiare. I dati, infatti, hanno dimostrato che il 74% di chi viaggia sarà più propenso a prendere in considerazione il treno rispetto a prima: di questi, il 25% per un motivo sostenibile, perché scegliendo il treno si va a ridurre l’impronta di carbonio dovuta al viaggio. Il 32% invece lo sceglierebbe perché permette di raggiungere più velocemente la destinazione finale, il 28% per ottimizzare il tempo a bordo in modo produttivo grazie al WiFi gratuito e allo spazio, e il 28% perché si sente più sicuro rispetto ad altri mezzi di trasporto.
Una percentuale molto alta, il 98%, ha dichiarato che eviterebbe di prendere auto o aereo per tratte a corto raggio in Europa se i tempi di viaggio fossero simili. L’87% ancora si dice favorevole a imporre un divieto per i voli di breve durata per i quali è disponibile un’alternativa in treno.
Relativamente all’aereo, il 60% di chi viaggia per lavoro a corto raggio ha dichiarato di aver intenzione di evitarlo, per quattro motivi principali: la preoccupazione per la salute per il 39% degli intervistati; il tempo aggiuntivo da trascorrere negli aeroporti per il 33%; il costo per il 28%; l’impatto ambientale del volo per il 26%. Tra i business traveller italiani si è anche diffuso un sentiment nuovo, quello del Flygskam, ovvero il senso di colpa e vergogna per l’impatto ambientale del volo, che è considerato un valido motivo per evitare questo mezzo di trasporto per il 16% degli intervistati.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: