
Nelle società quotate solamente un ceo su 10 è donna
Non è un Paese per donne. È quanto sembra emergere da un’indagine realizzata da Bain & Company Italia, che ha dimostrato come il mercato del lavoro italiano sia ancora fortemente sbilanciato e quanto il gender gap sia forte nel nostro Paese. Basti pensare che all’interno delle società quotate, solamente un Ceo su 10 è donna. E in politica, le donne ministro e le parlamentari sono solo tre su 10.
Il gap arriva anche ai salari: di norma gli stipendi femminili sono inferiori del 21% rispetto a quelli maschili, tra i valori più alti in Europa. E questo benché l’entrata potenziale del lavoro femminile si aggiri tra i 50 e i 150 miliardi di euro.
Per tutti questi motivi il fenomeno della fuga di cervelli femminili è sempre più forte: le donne tendono a espatriare più frequentemente rispetto agli uomini, in percentuale circa il 20% in più, e a non fare ritorno affatto, in percentuale il 30% in più rispetto ai colleghi maschi. «Come Managing Director di una società di consulenza strategica che deve aiutare i propri clienti ad essere più competitivi, non posso che farmi promotore di una call to action su temi di diversity e gender equity. La diversità è una risorsa che arricchisce le aziende, rendendole più innovative, più performanti e quindi più profittevoli – ha commentato Roberto Prioreschi, Managing Director di B&C Italia e Turchia – la parità dev’essere quindi anche un obiettivo di business per chiunque sia alla guida di un’azienda».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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