
Manca l’intesa su come gestire i prossimi aumenti della produzione di greggio a partire da agosto. A fare muro sono stati soprattutto gli Emirati Arabi. Nessuna nuova data è stata concordata
Salta ancora il vertice Opec+. La riunione dei 23 membri dell’Organizzazione è stata nuovamente rinviata a data da destinarsi dopo il fallimento di ogni tentativo di trovare una soluzione di compromesso su come gestire i prossimi aumenti della produzione di greggio, previsti a partire da agosto. Stando a quanto riferisce l’agenzia Reuters, il nuovo incontro previsto per oggi è stato annullato in virtù del fatto che non ci sono stati progressi nella risoluzione della questione. Nessuna nuova data è stata concordata.
L’intesa non è stata trovata a causa dell’opposizione degli Emirati Arabi Uniti che, d’accordo con Arabia Saudita e altri membri dell’OPEC+ sulla proposta per aumentare la produzione gradualmente di circa due milioni di barili al giorno da agosto a dicembre, hanno rifiutato di estendere i restanti tagli fino alla fine del 2022 rispetto all’attuale data di fine aprile 2022. Un punto importante del disaccordo degli Emirati Arabi Uniti con gli altri Paesi riguarda la cosiddetta baseline, ovvero il livello di produzione rispetto al quale vengono calcolati i tagli. Il Paese, secondo quanto riporta Reuters, ha investito miliardi di dollari per aumentare la propria capacità produttiva e pensa che la sua baseline fosse già troppo bassa quando l’OPEC+ ha originariamente stretto il suo Patto.
Lo scorso anno l’Opec+, in risposta al collasso di domanda dovuto ai lockdown, ha tagliato le forniture di quasi 10 milioni di barili equivalenti al giorno. Attualmente il taglio è stato ridotto a circa 6 milioni di barili.
Visto che l’accordo è saltato i prezzi del petrolio tornano a salire. Il future sul WTI ha accelerato al rialzo in area 76 dollari, con un rialzo dell’1% e nei pressi dei top dal 2014 toccati la scorsa settimana.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/PIPPA FOWLES
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