
A pesare sono le difficoltà burocratiche ed amministrative legati all’uscita degli inglesi dall’Unione Europea
I cittadini inglesi comprano molta meno pasta italiana. Gli acquisti sono crollati in quantità del 25% nel 2021 dopo la Brexit, un dato che non è mai stato così basso negli ultimi cinque anni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti secondo cui non si tratta di un caso isolato perché a diminuire sono in generale le vendite di prodotti alimentari italiani in Gran Bretagna che segnano un -10,5%, in controtendenza al balzo fatto registrare delle esportazioni Made in Italy in tutto il mondo con un +19,8% nel primo quadrimestre del 2021.
«A pesare sull’export alimentare nazionale in Uk – sottolinea Coldiretti – sono le difficoltà burocratiche ed amministrative legati all’uscita degli inglesi dall’Unione Europea. Le criticità maggiori, per chi esporta verso il Regno Unito interessano le procedure doganali e riguardano anche l’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli». Queste difficoltà mettono a rischio i 3,4 miliardi di euro di esportazioni agroalimentari annue Made in Italy con il Paese Oltremanica che si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti.
Dopo il vino, con il Prosecco in testa, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna ci sono i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi, salumi e dell’olio d’oliva.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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