Il segreto del successo dell’imprenditore: fantasia e umiltà
«Più le tue origini sono poco interessanti, più è probabile che usi la tua immaginazione e inventi mondi in cui tutto sembra possibile». Con questa semplice frase Howard Schultz, l’uomo che ha costruito il colosso Starbucks per come lo conosciamo oggi, è stato capace di riassumere la sua vita, il suo lavoro e la sua leadership.
Schultz è figlio di un impiegato, è cresciuto in una casa frutto di edilizia residenziale a Brooklyn e della sua infanzia ricorda soprattutto tre cose: l’incidente di suo padre, che lo ha costretto a letto con anca e caviglia rotta, la mancanza di un’assicurazione che potesse coprire le spese quotidiane, e la totale assenza di possibilità.
All’epoca dell’incidente di Fred Schultz Howard aveva 7 anni, ma non ha mai dimenticato quel momento, che ha influenzato profondamente la sua carriera: la storia di suo padre è il motore rombante dietro i suoi studi, il suo lavoro e le iniziative aziendali che ha collaudato in Starbucks, dai benefici per la salute dei lavoratori in part-time all’assistenza scolastica, fino a un programma di acquisto di azioni dei dipendenti.
Un successo, il suo, che è stato ispirato in buona parte da un viaggio in Italia. «Ero un impiegato quando Starbucks aveva solo quattro negozi – ha raccontato in un’intervista con Oprah Winfrey – sono stato mandato in Italia per un viaggio per Starbucks e sono tornato con la sensazione che il business di Starbucks fosse sbagliato. Quello che volevo portare indietro era il rituale quotidiano, il senso di comunità e l’idea di costruire un terzo luogo, tra casa e lavoro, in America. È stata una epifania. Ero fuori di me. Sono entrato e ho visto questa sinfonia, il romanticismo e la teatralità del caffè. E il caffè è al centro della conversazione, creando un senso di comunità. Questo è quello che mi ha rivelato».
Ci sono cinque grandi lezioni che è possibile trarre dalla leadership di Howard Schultz. Per essere un imprenditore di successo è necessario investire in prodotti in grado di migliorare la vita dei clienti e dei propri dipendenti; per essere un buon leader, occorre condividere il proprio sapere e trattare gli impiegati con benevolenza perché è dal lavoro di squadra e dalla sicurezza che arriva il successo reale; l’esperienza del cliente è il pane quotidiano di un vero leader, che non deve mai dimenticare, e non deve permettere di far dimenticare ai dipendenti, in quale business stanno operando e di cosa hanno bisogno.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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