Oltre 482 mila nuclei hanno beneficiato dell’aiuto messo in campo dal decreto Rilancio
Il reddito di emergenza è stato erogato a favore di un milione e 100 mila individui. A renderlo noto è il Rapporto annuale dell’Inps. All’ultima lettura dell’Osservatorio Inps, risalente al 9 giugno, l’aiuto è stato erogato almeno per una mensilità a circa 482 mila nuclei (di cui il 38% con richiedente extracomunitario), con un importo medio mensile di circa 548 euro.
Nel mese di ottobre 2020 i nuclei fruitori di rdc/pdc (pensione di cittadinanza) sono diminuiti, a causa della conclusione per la prima coorte dei 18 mesi di fruizione, per risalire poi a novembre, attestandosi a dicembre ancora a quota 1,2 milioni. Nel mese di dicembre 2020 il rdc/pdc e il rem hanno raggiunto insieme quasi 1,6 milioni di nuclei familiari, mentre nel marzo 2021 si è registrato il picco di quasi 1,8 milioni.
L’importo mensile del reddito di emergenza è determinato moltiplicando il valore della stessa scala di equivalenza del reddito di cittadinanza 35 per 400 euro. Il beneficio economico non ha comunque superato gli 800 euro mensili, elevabili a 840 euro solo in presenza di disabili gravi o non autosufficienti.
Ricordiamo, il reddito di emergenza è una misura straordinaria di sostegno economico istituita con l’articolo 82 del decreto Rilancio in favore dei nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Con il decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, è stata poi introdotta la possibilità di richiedere un’ulteriore mensilità di rem (rem dl104), indipendentemente dall’avere già richiesto, ed eventualmente ottenuto, il beneficio precedente. Inoltre, il decreto-legge 28 ottobre 2020, numero 137, ha previsto due ulteriori quote per i mesi di novembre e dicembre 2020.
Il requisito di valore Isee per l’accoglimento delle domande è pari a 15 mila euro, dunque meno ‘stringente’ rispetto ai 9.360 euro del reddito di cittadinanza (rdc); l’obiettivo della misura, infatti, è stato quello di essere più inclusiva rispetto al rdc a fronte dell’emergenza pandemica. In questo senso vanno interpretati il requisito meno stringente del patrimonio mobiliare (10 mila euro per un nucleo monocomponente, a fronte dei 6 mila euro del rdc) e l’assenza del requisito relativo al patrimonio immobiliare e quello relativo alla residenza per i cittadini extracomunitari.
Infine, con il decreto-legge 22 marzo 2021, sono state previste tre ulteriori mensilità (rem dl 41/2021), estese anche agli ex-titolari di naspi e dis-coll (lavoratori con sostegno terminato tra il primo luglio 2020 ed il 28 febbraio 2021), per questi ultimi con criteri di ammissibilità ancora meno stringenti (valore Ise inferiore a 30.000 euro).
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA / CIRO FUSCO
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