Le proteste per i punti oscuri nella due diligence di Unicredit
Prosegue in queste ore la due diligence di Unicredit su Mps, con la conclusione del primo check up, ma i sindacati protestano per la mancanza di informazioni chiare e di certezze. È quanto emerge dalla nota congiunta di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.
I sindacati denunciano “indubbie agevolazioni” a favore di Unicredit e i troppi punti di domanda sul futuro dei 21 mila dipendenti del Monte dei Paschi di Siena, con il rischio che anche con il ricorso al Fondo di solidarietà l’assegno di diritto ai lavoratori subisca modifiche peggiorative o che gli esuberi non siano volontari.
Non ci sono certezze per il momento sull’architettura societaria e il nodo del marchio. Secondo il Sole 24 Ore l’ipotesi più realistica è quella evidenziata da Deutsche Bank, che prevede «che agli azionisti di minoranza Mps sia assegnata un’opzione asimmetrica, che consentirebbe di ottenere azioni UniCredit una volta conclusa l’operazione, dando però nel contempo la possibilità di mantenere una quota nella cosiddetta bad bank ex Mps. Di fatto si seguirebbe lo schema adottato da Siena con Amco lo scorso anno». E per quanto riguarda il marchio potrebbe rimanere lo stesso nelle aree dove è forte, come la Toscana.
Tuttavia secondo alcune indiscrezioni riportate dal Corriera della Sera l’offerta vera e propria del Ceo di Unicredit Andrea Orcel potrebbe slittare a dopo le elezioni del 3-4 ottobre, quando si vota anche a Siena per un seggio alla Camera per cui corre, si sa, il segretario del Pd Enrico Letta.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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