La pandemia ha colpito i flussi turistici in entrata, in uscita e all’interno dell’Italia
Il 2020 è un anno da dimenticare per il turismo. La pandemia ha infatti colpito duramente il comparto turistico, in entrata, in uscita e all’interno del Bel Paese. È quanto emerge dalle stime provvisorie dell’Istat sul Conto satellite del turismo.
In termini di presenze gli stranieri in Italia sono stati circa il 55% in meno rispetto al 2019, con una spesa turistica al di sotto dei 24 miliardi di euro, in perdita di circa 35 miliardi sull’anno precedente.
Questa contrazione è stata controbilanciata dalla drastica riduzione del 54% dei flussi italiani verso l’estero. Le misure restrittive della circolazione e i timori sul contagio hanno infatti portato gli italiani a prediligere l’Italia come meta delle proprie vacanze. Così parte della spesa turistica destinata negli anni precedenti all’estero è rimasta nel Paese contribuendo a frenare la diminuzione complessiva del consumo turistico interno. In totale gli italiani hanno speso 50 miliardi in meno nel 2020, di cui 26 relativi appunto ai viaggi all’estero, valore in calo del 66% sul 2019.
Il consumo turistico interno è sceso di 63 miliardi di euro nel 2020, registrando un -39% rispetto all’anno precedente. Colpiti sono stati soprattutto i settori di agenzie di viaggio e tour operator, dei servizi culturali, sportivi e ricreativi (-55%) e della ristorazione (-53%).
di: Maria Lucia PANUCCI
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