
L’ebitda è salito del 33%, mentre il portafoglio ordini ha toccato i 3,5 miliardi
Per Danieli il Covid è soltanto un lontano ricordo. La multinazionale italiana, leader a livello mondiale nella produzione di impianti siderurgici, ha chiuso l’esercizio 2020/2021 con un utile netto di 80,2 milioni di euro, in rialzo del 28%, e un margine operativo netto (EBIT) di 143,9 milioni di euro, migliore del 57% rispetto allo scorso esercizio con entrambi i settori Plant Making e Steel Making in crescita nei margini e redditività.
La ripresa economica ha generato un effetto positivo sulla domanda di impianti che si stima permarrà anche per i prossimi due, tre anni. Il patrimonio netto del gruppo è aumentato a 2,01 miliardi e la posizione di cassa si è mantenuta forte e solida per oltre un miliardo. I ricavi totali sono diminuiti dell’1% a 2.786 milioni di euro. L’EBITDA è stato pari a 250,2 milioni di euro, in aumento del 33% rispetto al valore dello scorso anno finanziario. Il portafoglio ordini del gruppo, che risulta ben diversificato per area geografica e per linea di prodotto, si è attestato a 3,53 miliardi.
Il Cda proporrà all’assemblea degli azionisti, convocata per oggi, la distribuzione di un dividendo unitario di 0,17 euro per le azioni ordinarie e di 0,1907 euro per le azioni di risparmio, per un totale di 13.351.120 euro contro stacco della cedola in data 22 novembre 2021, in pagamento dal 24 novembre 2021. Si tratta di un dividendo più elevato rispetto allo scorso esercizio “a fronte dei risultati raggiunti nel periodo dal gruppo ed in vista di un miglioramento dello scenario competitivo in cui l’azienda opera pur mantenendo elevati gli investimenti in ricerca ed innovazione, per sviluppare nuovi prodotti e tecnologie mirate a permettere una produzione green dell’acciaio“, come sottolinea l’azienda.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/FOCKE STRANGMANN
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