
La variazione è nulla a livello annuale. Per il Codacons preoccupano i rincari dei prezzi e dell’energia
Battuta d’arresto per la produzione industriale. Dopo due mesi di crescita, secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, ad agosto l’indice è sceso dello 0,2% rispetto a luglio.
Nel dettaglio è cresciuto per i beni strumentali (+0,8%), mentre è diminuito per l’energia (-2,1%), i beni di consumo (-2,0%) e i beni intermedi (-1,3%). La produzione è rimasta invariata su base annua.
Rispetto a febbraio 2020, mese antecedente l’inizio dell’emergenza sanitaria, il livello dell’indice di agosto è superiore dell’1,5%, al netto dei fattori stagionali. L’analogo confronto a livello settoriale evidenzia un calo per i beni di consumo e l’energia (rispettivamente -3,7% e -6,0%), una sostanziale stazionarietà per i beni strumentali e una crescita marcata per i beni intermedi (+4,6%).
Numeri che preoccupano il Codacons. «Il forte rialzo dei prezzi al dettaglio e le tensioni nel settore dell’energia hanno iniziato a far sentire i loro effetti sull’industria – spiega il presidente, Carlo Rienzi. – Non a caso il decremento più accentuato riguarda proprio i beni di consumo. Numeri che ci preoccupano, perché l’andamento dei listini al rialzo e l’aumento record delle bollette rischiano di avere sull’industria effetti ancora peggiori nei prossimi mesi, anche a causa dell’inevitabile riduzione dei consumi da parte delle famiglie».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/JAN WOITAS
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