
Nel solo terzo trimestre le vendite nette sono migliorate del 12,8% (+27,3% rispetto allo stesso periodo del 2019) e l’ebit del 16,2% (+29% sul 2019)
Campari cresce a doppia cifra. Le vendite nette nei primi 9 mesi dell’anno sono state pari a 1,575 mld di euro (1,566 la stima del consenso), +27,3% su base organica rispetto a un anno prima e +24% rispetto allo stesso periodo del 2019.
L’ebit rettificato ha raggiunto quota 359,8 milioni (+54,2% sul 2020 e +31,7% sul 2019, 359,2 milioni la stima del consenso) e l’utile netto prima delle imposte rettificato è cresciuto del 56,1% a 343,3 milioni. Nel solo terzo trimestre le vendite nette sono migliorate del 12,8% (+27,3% rispetto allo stesso periodo del 2019) e l’ebit del 16,2% (+29% sul 2019).
Il debito finanziario netto è ammontato a 926 milioni al 30 settembre, in calo di 177,8 milioni rispetto a 1.103,8 milioni al 31 dicembre 2020.
Molto positive le performance di Aperol che segna +29,9% nei primi 9 mesi dell’anno per il boom in nuovi in mercati come Cina e Messico. Anche il brand Campari ha registrato una forte crescita, +28,4% in tutti i principali mercati.
«Prevediamo che la dinamica positiva dei brand e il mix di vendite favorevole continuino nell’ultimo trimestre, contribuendo a compensare parzialmente l’intensificarsi della pressione sui costi dei materiali e sui costi logistici, i maggiori investimenti in brand building e il phasing dei costi di struttura – ha detto il ceo Bob Kunze-Concewitz. – Guardando oltre l’anno in corso, sebbene permanga incertezza in relazione all’evoluzione della pandemia e ai suoi effetti indotti come le tensioni logistiche e la crescente pressione sui costi dei materiali, benché mitigata dal miglioramento delle prospettive per i costi di acquisto dell’agave, rimaniamo fiduciosi sul solido andamento del nostro business».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
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