
Il Codacons protesta e presenta un esposto
Bufera su Dazn che si appresta a mettere fine alla possibilità di concedere a due utenze collegate allo stesso abbonamento di accedere ai contenuti contemporaneamente da due device che si trovano a distanza l’uno dall’altro. Lo anticipa il Sole 24 ore ma al momento manca l’ufficialità da parte della società.
Secondo quanto si apprende l’obiettivo sarebbe quello di contrastare utilizzi fraudolenti dopo che nei primi mesi dell’anno è stato notato un incremento del 20% delle doppie utenze a distanza e al tempo stesso di piattaforme per la condivisione di stessi abbonamenti. Una situazione che a quanto pare porta a un deprezzamento del prodotto calcio e un danno al servizio.
Le lettere agli abbonati, con facoltà di recesso entro 30 giorni, dovrebbero partire per la fine dell’anno. Resterà possibile invece la condivisione di un doppio device per ogni abbonamento con lo stesso indirizzo IP, ovvero all’interno di un’abitazione privata o di un ufficio.
Il Codacons non rimane a guardare ed anche se ancora non c’è stata nessuna conferma da parte di Dazn ha deciso di presentare un esposto all’Autorità per le comunicazioni e a quella per la concorrenza affinché si accerti la correttezza dell’operato della società. «Se sarà confermata la decisione di Dazn di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali e bloccare l’accesso ai contenuti in contemporanea da due device, si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro – spiega il Codacons. – Se da un lato è comprensibile l’esigenza di combattere la pirateria, dall’altro è innegabile che modificare le regole del gioco dopo che gli utenti hanno accettato le condizioni proposte dalla società e siglato gli abbonamenti potrebbe configurare una violazione delle norme civilistiche e del Codice del Consumo, con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori. Per tale motivo il Codacons annuncia un esposto ad Agcom e Antitrust, affinché aprano una istruttoria sul caso e, se confermata la decisione di Dazn, accertino la correttezza dell’operato della società sanzionando qualsiasi violazione delle disposizioni in tema di contratti».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/LUKAS BARTH-TUTTAS
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