
Il rincaro di materie prime e bollette rischia di far contrarre le spese per le festività di 4,6 miliardi
L’aumento dei prezzi di materie prime ed energia preoccupa Assoutenti che nel suo ultimo report ha studiato l’andamento dei consumi nelle famiglie italiane. Le previsioni dell’associazione evidenziano infatti un calo medio di 230 euro a famiglia per i consumi nel periodo natalizio, con una contrazione di spesa calcolata sui 4,6 miliardi proprio nei mesi in cui solitamente crescono le vendite al dettaglio.
Materie prime, energia elettrica, benzina e gasolio: l’aumento dei prezzi di questi beni ha inevitabilmente inciso anche sui prezzi finali e la spinta inflazionistica rischia seriamente di compromettere un giro d’affari come quello natalizio che, negli anni precedenti, si assestava sui 29 miliardi. Il calo di consumi previsto riguarderà in particolar modo l’alimentare, i servizi, i viaggi e in generale le vendite di regali.
I rincari delle materie prime alimentari incideranno sulla spesa per cene e cenoni, inducendo una riduzione del 5% sull’indotto rispetto al 2019 che equivale a un ammanco di 250 milioni di euro.
Per quanto riguarda i servizi come bar e ristoranti la situazione non è da meno: Assoutenti stima che il settore potrebbe vedersi sottratto un giro d’affari di 107 milioni di euro.
Ci sono poi i regali, forse uno dei macro-settori delle vendite al dettaglio che risentirà di più dei rincari. In questo caso la contrazione prevista rispetto al 2019 è del 12%, che equivale a un miliardo circa di spese in meno. Parlando di viaggi bisogna considerare, come fattore aggravante, anche la possibilità già ventilata dal Governo di istituire nuove limitazioni agli spostamenti. Le restrizioni pandemiche, unite alla stretta sui consumi, potrebbero causare complessivamente un ammanco di 3,25 miliardi di euro.
DI: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/MATTEO CORNER
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