
La Federal Trade Commission blocca un deal che porterebbe alla creazione di un gigante dei chip che minerebbe la concorrenza
L’acquisizione di Arm Holding da parte di Nvidia non s’ha da fare. La Federal Trade Commission, l’agenzia governativa statunitense che si occupa di tutela dei consumatori e di privacy, ha presentato una denuncia per bloccare la vendita da parte di Softbank per 33,7 miliardi di euro (40 miliardi di dollari), una cifra record nel campo delle acquisizioni di aziende di semiconduttori (ne abbiamo parlato qui).
Arm è uno dei principali fornitori di tecnologia per la maggior parte delle società di semiconduttori. Il suo set si trova in quasi tutti i processori mobili che alimentano gli smartphone. Gli Usa ritengono che questa acquisizione darebbe a Nvidia, uno dei maggiori gruppi al mondo nella produzione di chip, il controllo su tecnologie e progetti ai quali fanno riferimento società rivali, danneggiando così i competitor. «Le tecnologie di domani dipendono dal mantenimento dall’odierno e competitivo mercato di chip all’avanguardia – ha spiegato Holly Vedova, direttore del Competition Bureau dell’FTC. – Questa proposta distorcerebbe l’incentivazione di Arm nel mercato dei chip, permettendo alla combinazione delle due aziende di pregiudicare in modo iniquo i gruppi rivali di Nvidia».
Ma molti si sono opposti a questo deal. Nel Regno Unito, dove è nata Arm, l’autorità britannica per la concorrenza a gennaio aveva avviato indagini sulla vendita, scelta contro la quale si era espresso anche Hermann Hauser, co-fondatore del gruppo (guarda qui). E pure Huawei aveva fatto pressione sul regolatore cinese per bloccare l’operazione, negli Stati Uniti erano contrari pure Intel, Microsoft e Google.
Quindi la notizia odierna di fatto è negativa solo per i due protagonisti: Softbank e Nvidia. Tutti gli altri festeggiano.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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