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Attualita'

Amazon, ancora nel mirino dell’Antitrust per posizione dominante: maxi multa da oltre un miliardo

Maria Lucia Panucci
9 Dicembre 2021
Amazon, ancora nel mirino dell’Antitrust per posizione dominante: maxi multa da oltre un miliardo
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Il colosso discrimina i venditori indipendenti che non usano i suoi depositi e corrieri. Amazon: “sanzioni ingiustificate, ricorreremo”. Festeggiano le associazioni dei consumatori Amazon di nuovo nei guai. Dopo pochi […]

epa08873754 (FILE) A general view of the Amazon logistic and distribution center in Moenchengladbach, Germany, 17 December 2019 (reissued 10 December 2020). According to media reports on 10 December 2020, French data privacy regulator CNIL will impose over 100 million euros fines on US companies Google and Amazon for breaching EU privacy data rules. According to media reports, Google will have to pay 100 million euros and Amazon 35 million euros fines.  EPA/FRIEDEMANN VOGEL *** Local Caption *** 55834561

Il colosso discrimina i venditori indipendenti che non usano i suoi depositi e corrieri. Amazon: “sanzioni ingiustificate, ricorreremo”. Festeggiano le associazioni dei consumatori

Amazon di nuovo nei guai. Dopo pochi giorni dalla maxi multa ricevuta con Apple lo scorso 23 novembre (guarda qui), l’Antitrust italiana torna a bacchettare il colosso dell’e-commerce e gli infligge una sanzione record: un miliardo e 128 milioni di di euro. Il motivo è sempre lo stesso: la posizione dominante.

In questo caso dopo quasi tre anni di indagine il Garante della concorrenza ha accertato una penalizzazione dei negozianti che hanno usato il sito di Amazon, ma organizzando in proprio la custodia e la consegna dei prodotti. In concreto Amazon non ha sempre garantito ai venditori indipendenti una adeguata visibilità della offerta. E dunque questi venditori hanno venduto meno, attraverso Amazon, di quanto avrebbero meritato.

La loro colpa era quella di non aver affidato ad Amazon alcuni servizi importanti come: la custodia dei prodotti in vendita, il loro imballaggio per la spedizione, la consegna ai clienti, il ritorno indietro del pacco (nel caso il compratore fosse insoddisfatto dell’acquisto). In sostanza organizzavano un proprio autonomo sistema di recapito dei prodotti venduti che non passava dalla logistica di Amazon.

Nella sua indagine l’Antitrust ha osservato che i venditori, quando si affidano alla logistica di Amazon, beneficiano di almeno due corsie preferenziali. La prima è il sistema di consegna rapida Amazon Prime, che porta il pacco a casa nostra in uno o due giorni. La seconda è il pulsante (BuyBox) che permette al cliente di completare l’acquisto con un solo rapidissimo clic.

Non solo. Chi si appoggia alla logistica di Amazon è al riparo dai reclami dei clienti, in genere soddisfatti per l’estrema puntualità della consegna. Chi consegna in proprio invece è maggiormente esposto ai reclami e alla recensioni negative dei compratori.

Dunque Amazon, secondo l’Antitrust, ha creato un meccanismo insidioso: garantisce ai venditori suoi affiliati una straordinaria qualità nei servizi logistici e di consegna e penalizza gli altri.

Ora, oltre a pagare la maxi sanzione, il colosso dovrà applicare una serie di misure che permettano a tutti i venditori indipendenti, presenti sui suoi siti, di operare ad armi pari.

Amazon ha già fatto sapere che presenterà ricorso. «Siamo in disaccordo con la decisione dell’Antitrust Ue e presenteremo ricorso. La sanzione e gli obblighi imposti sono ingiustificati e sproporzionati – ha affermato il colosso. – Più della metà di tutte le vendite annuali in Italia sono generate da piccole e medie imprese e il loro successo è al centro del nostro modello economico».

Festeggiano invece le associazioni dei consumatori. «Finalmente dall’Antitrust arriva una multa record in grado di sanzionare efficacemente i grandi operatori che adottano comportamenti scorretti – ha commentato il Codacons. – L’abuso di posizione dominante e le condizioni imposte da Amazon si riflettono non solo sui servizi resi ai consumatori, ma anche sulla concorrenza tra operatori e, quindi, sui prezzi finali proposti al pubblico».

«È importante che a tutti i venditori attivi sulla piattaforma Amazon.it siano garantite le stesse condizioni e visibilità, se sanno rispettare gli standard di qualità del servizio da assicurare ai consumatori. Proprio per questo a tutti va applicato lo stesso sistema di misurazione delle performance, così da garantire che il servizio reso ai clienti è sempre di livello elevato – ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Inoltre è fondamentale che le aziende possano offrire senza ostacoli tutti i loro prodotti anche su altre piattaforme online, perché solo così vi può essere effettiva concorrenza anche nell’e-commerce».

di: Maria Lucia PANUCCI

FOTO: EPA/FRIEDEMANN VOGEL

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