
In arrivo la nuova direttiva Ue per arrivare ad edifici a zero emissioni entro il 2050
E’ in arrivo una vera e propria rivoluzione nel settore degli immobili. Saranno vietate vendite e affitti di case se non si rispetteranno i nuovi parametri stabiliti dalla Commissione europea in linea con la transizione energetica e l’impatto ambientale. In sostanza i proprietari di case e fabbricati che sprecano troppa energia e fanno parte delle classi energetiche più basse potranno dire addio all’idea di ricavare un profitto dai loro beni. E’ una delle proposte a cui la Commissione europea sta lavorando in vista della presentazione della nuova direttiva sull’efficienza energetica degli edifici attesa per il 14 dicembre.
La direttiva stabilita dall’Ue vorrebbe che dal 2027 tutti gli immobili siano standardizzati sulla classe energetica E che dovrà diventare D dal 2030 e C dal 1° gennaio 2033. Infine, entro il 2035, un ulteriore efficientamento fino ad arrivare alle classi A e B, quelle che “consumano” meno e rispettano l’ambiente.
L’operazione inizierà quindi gradatamente ed entro il 2050 tutti gli edifici dovranno essere a zero emissioni zero. I proprietari che si rifiuteranno di adeguarsi a questi standard non potranno più affittare o vendere quanto posseduto dal 2027. «La portata del rinnovo della classe energetica – affermano fonti a Bruxelles – dovrà essere proporzionata allo stato di partenza dell’immobile, dovrà cioè essere fattibile rispetto alla categoria energetica di partenza».
Se confermate, le proposte dell’esecutivo Ue dovrebbero contemplare anche standard minimi di prestazione energetica e indicazioni dettagliate per i piani nazionali di riqualificazione energetica dell’edilizia. Sarebbe inoltre prevista l’introduzione di nuovi strumenti per agevolare l’esecuzione delle ristrutturazioni degli immobili da parte dei proprietari.
Ci sarà un bel da fare visto che gli edifici residenziali in Italia sono circa 12,5 milioni: 7.160.000 sono precedenti al 1970 e l’attenzione alle tematiche energetiche prima della grande crisi petrolifera del 1973 era pressoché inesistente.
di: Maria Lucia PANUCCI
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