
Tornano a crescere i consumi per trascorrere le feste in casa: +20% rispetto al 2020. Ancora in calo viaggi e prenotazioni al ristorante
Gli italiani spenderanno circa 2,3 miliardi di euro, in media 91 a famiglia, per imbandire la tavola di Natale. Questo è quanto emerge dal consueto sondaggio Confesercenti–SWG sui consumi per le festività.
Rispetto al 2020 il dato è in crescita del 20% ma non torna ai livelli del 2019 quando le famiglie spendevano in media 112 euro.
Il trend non è comunque omogeneo. Il 45% degli intervistati, infatti, tenterà di spendere meno di 75 euro e solo il 2% supererà i 250 euro. Il 10%, invece, non festeggerà mentre il 2% non potrà farlo per motivi di lavoro.
A preoccupare è il dato relativi alle prenotazione al ristorante e ai viaggi : solo il 2%, rispetto all’8% pre-crisi, festeggerà fuori casa, mentre il 6% partirà a fronte dell’11% pre pandemia.
Il 72% degli italiani che resterà in casa prediligerà i prodotti della tradizione: via libera a pesce e crostacei per la Vigilia, carni e primi per il 25 dicembre, oltre i dolci tipici. Non mancheranno, tuttavia, anche piatti vegani (10%), bio e a km 0 (5%).
Il pesce, in particolare, ha subito una forte richiesta, nonostante i rincari del 25% rispetto al 2020. Lo rivela un’indagine delle Cia–Agricoltori Italiani. Al meridione, in particolare, il consumo ittico nel cenone è rappresentato da polpo e capitone, mentre al Nord vanno forti i molluschi. Ci pensa il baccalà a mettere d’accordo il Paese.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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