
E’ una vera e propria stangata per le famiglie italiane. Ecco i consigli utili da seguire
E’ ancora allarme carburanti. I prezzi continuano a salire e la benzina viene oggi venduta ai distributori a una media di 1,733 euro al litro, il gasolio a 1,598 euro al litro.
Una crescita dei prezzi alla pompa che, secondo quanto denuncia il Codacons, danneggia doppiamente le famiglie le quali, oltre a sostenere maggiori costi per i rifornimenti di carburante, subiscono anche gli effetti indiretti sui prezzi al dettaglio. «Oggi per un pieno di benzina si spendono in media 14,1 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre per un pieno di gasolio occorre mettere in conto una maggiore spesa da +13,6 euro – afferma il presidente Carlo Rienzi. – In un solo anno, quindi, la verde è aumentata del +19,5%, il gasolio del +20,6%. Solo per i maggiori costi di rifornimento, una famiglia spende in media 340 euro annui in più in caso di auto a benzina, +328 euro per il gasolio, senza considerare gli effetti indiretti sull’inflazione legati all’aumento dei prezzi al dettaglio dei prodotti trasportati, considerato che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma».
Lo stesso allarme è stato lanciato anche dall’Unione europea delle cooperative (Uecoop) che ha dato una serie di consigli per correre ai ripari. «Contro il rincaro dei carburanti – si legge – famiglie e imprese possono seguire alcune regole di autodifesa che vanno dalla caccia al prezzo migliore nella propria area di residenza o lavoro all’utilizzo del self service che di solito è più conveniente rispetto al servito, dalla ricerca delle cosiddette pompe bianche non controllate dai grandi marchi del petrolio alle partenze con il pieno fatto prima di entrare in autostrada, dalla verifica della distanza da percorrere con la scelta del percorso più breve alla manutenzione regolare dell’auto, della moto o del camper in modo da rendere più efficiente il motore e ottimizzare l’utilizzo del carburante».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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