Secondo il report di McKinsey&Company il capitale investito potrebbe ammontare a 275 trilioni dollari, pari al 7,5% del PIL globale
Con la transizione ecologica potrebbero esserci15 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2050. È quanto emerge dal rapporto The net-zero transition: what it would cost, what it could bring di McKinsey&Company, la multinazionale di consulenza strategica leader al mondo.
Secondo lo studio la transizione ecologica porterebbe “benefici sociali e economici nei 69 Paesi” presi in considerazione. Nello specifico la ricerca si è focalizzata sulla portata dei cambiamenti economici necessari a raggiungere l’obiettivo delle ‘zero emissioni nette’. Dal rapporto emerge che nei 69 Paesi considerati: “la transizione avrà una natura universale. Tutti i settori economici e tutti i Paesi saranno interessati dai cambiamenti dei sistemi energetici e di utilizzo del suolo che caratterizzano le economie mondiali e generano emissioni”. Significativo anche il capitale economico investito: dovrebbe ammontare a 275 trilioni di dollari, pari al 7,5% del PIL globale, entro il 2050, circa 9,2 trilioni di dollari l’anno.
I cambiamenti saranno concentrati nella prima fase della transizione. Il prossimo decennio, infatti, sarà determinante. L’impatto potrebbe, però, essere differente a seconda dei settori e dei Paesi. I più esposti saranno i settori con prodotti o attività ad alte emissioni, le zone a basso reddito e quelle con grandi riserve di combustibili fossili. Al momento, i settori più esposti rappresentano circa il 20% del Pil mondiale.
Ma il report avverte: se non gestita adeguatamente, la transizione potrebbe comportare diversi rischi, tra cui carenze dell’offerta di energia e aumenti dei prezzi.
di: Francesca LASI
FOTO: PIXABAY
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