
Il ministro Giorgetti presenterà un intervento pubblico per stimolare gli investimenti privati della filiera
Il maxidecreto varato dal Governo per far fronte al caro-bollette getta anche le basi per una strategia energetica a lungo termine (lo abbiamo visto anche qui) e comprende, fra le altre misure, anche provvedimenti indirizzati all’automotive, uno dei settori che sta risentendo maggiormente della necessaria accelerazione sulla transizione ecologica.
In particolare, il Governo stanzierà un miliardo all’anno per 8 anni per investire nello specifico nella produzione nazionale di microprocessori. Un provvedimento che ha lo scopo di defilare gradualmente l’Italia dalla dipendenza dalla Cina in questo settore.
L’intervento guarda “sia alla produzione diretta che all’indotto. È un intervento pubblico importante ma l’iniziativa privata lo è di più“, come ha spiegato il ministro Giorgetti. In questo caso quindi l’intervento pubblico serve “soprattutto a convincere tutti i soggetti della filiera a investire e affrontare questa sfida con a fianco lo Stato“.
Come abbiamo visto una parte del decreto è dedicato al settore dei microprocessori, un ambito che “non fa solo riferimento alla dimensione industriale ma anche a quella strategica, all’autonomia strategica dell’Italia e dell’Europa“.
La speranza è che il provvedimento attiri gli investimenti “non solo stranieri ma anche già esistenti sul territorio nazionale” tanto nell’automotive quanto in altri settori nei quali i microchip sono strumenti di uso ormai quotidiano.
Contestualmente il ministro ha annunciato un “decreto incentivi per l’acquisto di auto ecologicamente compatibili, non solo elettriche” che sarà presentato insieme al Ministero della Transizione Ecologica di Cingolani. In questa prima fase di transizione particolare rilevanza sarà data “anche ad altre fonti, come l’ibrido“.
In termini di incentivi all’automotive nel 2020 erano state introdotte misure per l’acquisto di auto ibride e termiche a basso impatto con fascia di emissioni modificata tra 61-110 g/km e poi tra 61-135 g/km.
Nel 2021 il Governo aveva destinato un fondo di 57 milioni per l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in, cui sono seguiti altri 65 milioni di euro per ripristinare l’Ecobonus auto, anche in questo caso calibrato sulle emissioni di CO2 attraverso una doppia fascia: tra 0 e 20 g/km (auto elettriche) e tra 21 e 60 g/km (ibride plug-in).
Ora con questo pacchetti di misure si ipotizza che i fondi saranno impiegati principalmente per gli sconti sull’acquisto di auto che emettono da 0 a 60 grammi di CO2 per ogni km; la restante parte sarà destinata alle vetture con emissioni comprese tra 61 e 135 grammi per km.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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