
L’indice PMI manifatturiero è sceso a 58,4 punti dai 58,7 precedenti, risultando inferiore ai 58,7 punti attesi dagli analisti. Aumenta invece il PMI dei servizi, attestandosi a 55,8 punti rispetto ai 51,1 precedenti e ai 52 punti attesi
Cresce l’economia nell’Eurozona grazie all’allentamento delle restrizioni anti Covid-19. Secondo le stime preliminari di IHS Markit, l’indice PMI manifatturiero è sceso a febbraio a 58,4 punti dai 58,7 precedenti, risultando inferiore ai 58,7 punti attesi dagli analisti. Nonostante il calo il dato rimane comunque in fase espansiva perché ben superiore ai 50 punti, spartiacque tra espansione e contrazione.
Aumenta invece il PMI dei servizi, attestandosi a 55,8 punti rispetto ai 51,1 precedenti e ai 52 punti attesi. Di conseguenza il PMI composito si porta a 55,8 punti dai 52,3 precedenti (era atteso a 52,7 punti), registrando il valore più alto in cinque mesi.
«A seguito dell’allentamento delle restrizioni anti Covid-19, a febbraio l’economia dell’eurozona ha iniziato a riprendere vigore, registrando la ripresa della domanda di parecchi servizi ai consumatori, quali viaggi, turismo e attività ricreative e beneficiando della riduzione delle strozzature sulla fornitura – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit. – Anche l’ottimismo per l’attività futura è migliorato con le aziende che, prevedendo un ulteriore apertura dell’economia, hanno incrementato le assunzioni».
Fra le maggiori economie europee la Germania mostra un peggioramento del PMI manifatturiero a 58,5 da 59,8, sotto il consensus di 59,5 punti, e un aumento del PMI sevizi a 56,6 da 52,2 (sopra il 53 atteso). In Francia il PMI manifatturiero si porta a 57,6 da 55,5 (55,5 punti il consensus) e il PMI servizi a 57,9 da 53,1 (era atteso 53,6).
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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