
È una delle prime conseguenze delle sanzioni imposte dopo l’esplosione del conflitto in Ucraina
Cominciamo a emergere le prime conseguenze del sistema di sanzioni imposto alla Russia in seguito all’invasione del territorio ucraino; tra i settori più “reattivi” alle misure c’è il comparto dell’automotive. Stando a quanto riporta la testata Vedomosti, diversi costruttori europei e mondiali starebbero sospendendo la vendita di vetture in Russia.
Si tratterebbe di un primo segnale che sembra seguire la direzione indicata dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, secondo cui “queste sanzioni aumenteranno gli oneri finanziari della Russia, faranno salire l’inflazione ed eroderanno gradualmente la base industriale russa“.
Come ha ammesso anche il presidente degli industriali tedeschi Siegfried Russwurm, queste ritorsioni avranno inevitabili ripercussioni anche sulle imprese europee, ma è ancora presto per definire l’entità di questi effetti.
L’export russo in ambito automobilistico è stimato attorno ai 3,3 miliardi (dati del Center of Automotive Management), a fronte di un import che ne vale almeno 20 di miliardi. Secondo le previsioni del direttore del Cam Stefan Bratzel “per molto tempo la Russia non sarà un importante mercato di vendita e luogo di produzione per l’industria automobilistica“.
Le prime previsioni, giunte dalle società di consulenza J.D. Power e Lmc Automotive, hanno già rivisto al ribasso di 400mila unità le vendite per il 2022, ora sugli 85 milioni.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
Potrebbe interessarti anche: