Mosca ha dato un ultimatum ai militari a Mariupol: lunedì devono lasciare la città. Russia e Ucraina hanno approvato un corridoi umanitario per l’evacuazione dalla cittadina portuale
L’Ucraina è ancora sotto assedio per il 25esimo giorno consecutivo. Russia e Ucraina hanno approvato un percorso per l’evacuazione dei cittadini da Mariupol verso un territorio controllato da Kiev. Lo afferma il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo Mikhail Mizintsev, citato da Interfax. «Mosca suggerisce di dichiarare un cessate il fuoco temporaneo dalle 9.30 ora di Mosca di lunedi. La Russia apre corridoi umanitari da Mariupol verso est e in coordinamento con la parte ucraina verso ovest alle 10 di domani – ha detto Mizintsev – il via al cessate il fuoco da parte di entrambe le parti è segnato dall’alzarsi di bandiere: rosso da parte russa e bianco da parte ucraina».
Stando a quanto riferito da Interfax, la Russia avrebbe lanciato un ultimatum “a tutte le formazioni militari ucraine a lasciare Mariupol lunedì, senza armi e munizioni”. Lo avrebbe dichiarato il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo Mikhail Mizintsev. «La procedura per lasciare la città è organizzata come segue. Tra le 10 e mezzogiorno di domani, tutte le formazioni militari ucraine e i mercenari stranieri senza eccezioni, senza armi e munizioni, devono uscire utilizzando il percorso concordato con l’Ucraina» avrebbe detto Mizintsev in un briefing.
a vice premier ucraina Iryna Vereschuk è intervenuta alla trasmissione Zona Bianca su Rete Quattro. Durante l’intervista, Vereschuk ha dichiarato che è necessaria una coalizione di leader per fermare Vladimir Putin. In merito alla richiesta di no-fly zone e alla possibilità che inneschi un conflitto mondiale, la vice di Zelensky ha dichiarato: «Putin pensa che in Ucraina ci siano laboratori biologici, lo sta riprendendo come un mantra. Vorrei che mi sentiste in quanto membro della Nato: la terza Guerra Mondiale nella mente di Putin è già iniziata».
Vereschuk conferma anche la notizia circolata ieri relativa alla deportazione da parte della Russia di alcuni civili e afferma che Mariupol non si arrenderà mai, anche se è “fisicamente distrutta” ma non “spiritualmente”. Il riferimento è al cessate il fuoco temporaneo chiesto da Mosca in cambio di una resa della cittadina portuale.
Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, in un’intervista alla trasmissione Mezz’ora in più su Rai 3 si è espresso in merito ai negoziati tra Russia e Ucraina, che riprenderanno domani. «I negoziati in atto tra Kiev e Mosca sono ostici, la Russia ha una posizione aggressiva nei confronti dell’Ucraina» ha dichiarato Michel che ha sottolineato quanto sia “importante trattare sulle problematiche umanitarie, sulla sicurezza delle centrali nucleari, poi bisogna capire quali sono gli elementi chiave per avviare un vero e proprio processo di pace iniziando dal cessate il fuoco”.
Sui rapporti tra l’Unione Europea e la Russia, il presidente del Consiglio Europeo ha affermato: «abbiamo avuto dei contatti telefonici regolari con Putin. Noi sosteniamo l’Ucraina e non crediamo alle menzogne del Cremlino che sono alla base dell’aggressione. Putin si trova in una posizione di comando al Cremlino e volente o nolente è lui l’interlocutore dei negoziati e dobbiamo mantenere la porta aperta a Putin. Probabilmente – ha aggiunto Michel – i calcoli effettuati da Putin sono stati sbagliati, non si aspettava una resistenza così coriacea da parte degli ucraini. Le perdite per l’esercito russo sono ingenti e Putin non si aspettava che l’Unione europea fosse così celere e risoluta nella sua reazione. Abbiamo lanciato sanzioni che esercitano una massiccia pressione sul Cremlino».
Secondo il servizio stampa della Polizia nazionale ucraina, citato da Ukrinform, le forze russe hanno effettuato un attacco aereo in direzione del villaggio di Zabuyannia, nel distretto di Bucha, nella regione di Kiev. Non è ancora chiaro se ci siano vittime. «Il 25esimo giorno di confronto nella regione di Kiev rimane teso, ma controllato. Durante questo periodo, le ostilità hanno avuto luogo nelle comunità di Bucha, Makariv, Irpin e Borodyan. Gli occupanti hanno lanciato un attacco aereo in direzione del villaggio di Zabuyannia. Le informazioni sulle vittime vengono chiarite» afferma Ukrinform.
Il vicecomandante della flotta russa del Mar Nero, Andrey Paliy, sarebbe stato ucciso in Ucraina. La notizia diffusa dai media ucraini, è stata confermata anche da quelli russi, come riporta il Guardian. Paliy, che stava per essere promosso a contrammiraglio, sarebbe morto durante i combattimenti nella regione di Mariupol.
Ukrinform, inoltre, ha diffuso un video girato a Kherson, diventato subito virale, in cui si vede un corteo composto da donne, bambini e anziani andare in contro a un convoglio militare russo costringendolo a fermarsi.
«Vi chiedo di difendere le nostre vite, le vite degli ebrei ucraini. Perché non possiamo ricevere armi da voi? Perché non avete varato sanzioni contro Mosca?» Comincia così il discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Knesset, trasmesso anche in piazza a Tel Aviv.
Zelensky fa un parallelo con la Shoah e la persecuzione del popolo ebraico. Secondo il presidente, quella della Russia in Ucraina “non è un’esercitazione, ma una guerra su ampia scala”, per questo Mosca vorrebbe dar luogo a una “soluzione finale”. «La Russia “ha l’obiettivo di distruggere il nostro popolo, i nostri bambini, le nostre sovranità. Senza questa guerra non potrebbero mettere fine alla questione ucraina, esattamente come è accaduto 80 anni fa con il popolo ebraico e i nazisti. L’invasione russa è iniziata lo stesso giorno della nascita del Partito nazista» ha sottolineato il leader ucraino.
Secondo il leader ucraino, Israele “deve fare una scelta”: «sono sicuro – ha detto – che sentite la nostra pena, ma potete spiegare perché vi stiamo ancora chiedendo aiuto?»
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/TWITTER UKRINFORM
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