
Dalle spese militari a quelle per la cybersecurity, il conflitto sta facendo volare i fatturati di diversi attori privati internazionali
È possibile quantificare i guadagni indotti dalla guerra alle aziende? Oltre agli attori direttamente coinvolti, ci sono infatti imprese e mercati i cui fatturati crescono per effetto indiretto dell’economia di guerra, dai mercenari al settore delle armi e della difesa.
Partiamo dal presupposto che la spesa militare non è solo contingente all’esplosione di un conflitto ma rappresenta un vero e proprio costo fisso. Dal 2000 ad oggi i soldi spesi dai Paesi per la difesa e le armi sono aumentati praticamente ovunque.
Negli Stati Uniti, ad esempio, nel 2000 si spendevano 320 miliardi di dollari per le spese militari; nel 2022 questo budget è stato riscritto a 754 miliardi, pari al 10% del budget federale.
Oltre alle spese del settore pubblico, ci sono anche quelle dei privati che proprio come gli Stati investono in sicurezza, spendendo in sorveglianza, integrazione dei sistemi e investigazioni private. Sono invece escluse da queste spese, anche se affini, quelle riguardanti il tech, dai robot ai droni alle spese per la cybersecurity.
Stando alle ultime stime del Freedonia Group, le aziende che spendono di più per la difesa aumenteranno i loro guadagni ad un ritmo di almeno il 3,6% all’anno.
Riprendendo i dati forniti da Freedonia Group, le prime cinque aziende del settore sicurezza per fatturato sono Securitas AB, Allied Universal, G4S, Adt e Prosegur. A queste si aggiungono anche tutte le altre aziende che forniscono operazioni militari, come Academi, Booz Allen Hamilton, Caci international, DynCorp, Erinys international e diverse altre.
Nel 2020 la classifica è stata aggiornata, attribuendo 9 miliardi di dollari di fatturato alle prime tre. Nel 2021, con l’acquisizione di G4S la Allied Universal è diventata il più grande gruppo di sicurezza al mondo raggiungendo un fatturato di 18 miliardi.
Andando a guardare il settore specifico delle armi, nella top 10 mondiale per fatturato ci sono cinque aziende statunitensi, tre cinesi e una inglese: parliamo di Lockheed Martin, Raytheon Technologies, Boeing, Northrop Grumman, General Dynamics, Aviation Industry Corporation of China, Bae Systems, China North Industries Group Corporation Limited, L3HARRIS e China State Shipbuilding Corporation Limited.
La prima azienda italiana in classifica è Leonardo, che si posiziona al 12esimo posto. Le statunitensi Lockheed Martin e Boeing sarebbero impiegate nel settore aerospaziale ma la maggior parte del fatturato deriva proprio dalle spese militari. Sommando i fatturati delle aziende di Washington si ottiene un fatturato complessivo di 166 miliardi di dollari.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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