
E’ necessario attuare un costante monitoraggio dei mercati
I prezzi dell’energia cominceranno ad abbassarsi gradualmente tra la fine del 2022 e il 2024 ad eccezione però delle quotazioni del gas naturale che a fine anno rimarranno ai livelli attuali (circa 100 euro/MWh), nel 2023 raggiungeranno quelli del 3l settembre 2021 (circa 65 euro/MWh) e nel 2024 torneranno all’agosto scorso (45 euro/MWh). A riferirlo è stato il presidente di Arera, Stefano Besseghini, durante l’audizione presso la commissione Attività produttive della Camera.
Il presidente ha sottolineato la necessità di attuare un costante monitoraggio dei mercati, vista anche la situazione in Ucraina ed in questo senso un passo importante è arrivato dal recente decreto-legge Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina che sancisce che i titolari di contratti di approvvigionamento di gas verso il mercato italiano dovranno trasmettere tali documenti all’Autorità, per facilitare appunto lo svolgimento delle attività di monitoraggio.
La possibilità di porre un tetto massimo dei prezzi a livello di Unione europea sarebbe, secondo Besseghini, corretto ma richiederebbe una coesione molto forte fra Paesi. Se invece si intervenisse a livello nazionale, emergerebbero “rischi di diversificazione delle rotte molto marcati” e sarebbero necessarie analisi il più possibile attendibili sugli impatti della fissazione di un certo cap.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: PIXABAY
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