
Lo sviluppo di connessioni sempre più rapide e sicure porta con sé importanti opportunità di sviluppo per le aziende telco e non solo
Dopo ingenti investimenti, per le aziende del settore delle telecomunicazioni è arrivata l’ora di passare all’incasso e monetizzare il 5G. Stando a quanto riportato in un’indagine di Ericsson e della società di consulenza Arthur D. Little, fra le opportunità da cogliere in tal senso c’è il network slicing.
Si tenga anche presente che “è solo il 5G SA che potrà realmente attivare tutti i servizi di nuova generazione basati su prestazioni, bassa latenza, sicurezza e robustezza comprese le funzionalità di network slicing“, mentre le reti italiane oggi sono prevalentemente 5G NSA (non-standalone); secondo l’head of networks and managed services di Ericsson Massimo Basile la transizione alla rete standalone nel nostro Paese inizierà nel 2023.
Il network slicing rappresenta una delle tecnologie portanti del 5G e consente di separare via software le componenti del servizio radio-mobile. Una sorta di “scomposizione” della rete in slices (fette, appunto) di “reti nella rete“, consentendo il massimo della flessibilità e nuove potenzialità di monetizzazione per gli operatori. Il meccanismo è simile a quello già conosciuto, ad esempio, nelle reti radio private delle forze di Polizia.
«Alcuni servizi hanno bisogno di una banda dati elevatissima magari senza troppi vincoli in fatto di ritardo, altri richiedono una latenza molto bassa ma non necessariamente alta velocità, altri ancora necessitano di profili di sicurezza molto avanzati nonché di altissima robustezza in caso di guasti o attacchi alla rete, altri ancora necessitano di scambiare pochissimi dati con una cadenza molto rarefatta» spiega Basile.
La suddivisione della rete in tal senso garantisce un più ampio spettro di impiego della connessione che può “declinarsi” in base alle esigenze. Chi beneficerà più di tutti di questa tecnologia?
Secondo lo studio citato, il 90% del potenziale fatturato generato grazie al 5G riguarderà la sanità (21%), la Pa (17%), i trasporti (15%), l’energia e le utilities (14%), la produzione (12%) e i media (11%).
Fra le applicazioni suggerite dal report ci sono le chiamate di emergenza, il broadcasting mobile remoto, la telemedicina (favorendo ad esempio l’assistenza medica remota di emergenza), la video-sorveglianza smart e la logistica del trasporto merci.
«Il traffico di app come ad esempio quelle bancarie potranno essere protetti in slice più sicure, quelle di app per videogiochi potranno usufruire di slice a bassa latenza e alta banda – spiega Basile – e gli operatori saranno in grado di applicare tariffe differenziate, monetizzando le capacità offerte dallo slicing».
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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