Le parole del ministro dopo il decreto firmato dal presidente russo Putin relativo al pagamento in rubli. Gentiloni: “non ci faremo ricattare da Mosca”
Stando a quanto riferito da Palazzo Chigi, l’Italia applicherà le linee concordate a livello europeo sui pagamenti del gas russo, anche se al momento non ci sarebbe ancora un’interpretazione definitiva del provvedimento annunciato dal presidente russo Vladimir Putin relativo al pagamento in rubli (leggi qui).
Palazzo Chigi spiega che la Commissione europea sta studiando i vari aspetti interpretativi delle misure del Cremlino e che, per il momento, i pagamenti si possono continuare a effettuare sia in euro, sia in rubli.
Secondo Ria Novosti, il provvedimento non scatterà da domani ma da metà aprile o maggio.
Immediata la risposta del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che afferma che le attività italiane andranno avanti anche con un eventuale stop da parte della Russia.
«Al momento le riserve italiane di gas consentono comunque di mandare avanti le attività del Paese anche in caso di brusche ed improbabili interruzioni delle forniture russe» afferma Cingolani.
«Il Governo italiano è in contatto costante con i partner europei al fine di dare una risposta univoca e ferma alla Russia da parte di tutti gli stati membri. Il Presidente del Consiglio sentirà in serata il cancelliere Scholz e sono in corso colloqui bilaterali tra i ministri dell’energia» ha dichiarato il ministro.
«Tutti i Paesi – aggiunge Cingolani – stanno studiando le implicazioni del decreto sulle forniture anche rispetto agli impegni contrattuali in vigore».
Arrivano anche le parole del commissario Ue per gli Affari economici Paolo Gentiloni che definisce la decisione di Putin “un sistema per aggirare le sanzioni e ricattare l’Europa, ma nulla nei contratti glielo consente”.
«È stato emesso poche ore fa, stiamo ancora guardando i dettagli, ma ci sono due cose da dire. Primo – aggiunge Gentiloni – i contratti devono essere rispettati e nei contratti esistenti non c’è obbligo di pagare in rubli. Secondo: non ci faremo ricattare da Mosca».
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/FABIO FRUSTACI
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