
Ulteriori interventi per mitigare l’impatto dei prezzi dell’energia su famiglie e imprese sono “senz’altro possibili”
Anche il ministro dell’Economia Daniele Franco è intervenuto nel corso del workshop Ambrosetti a Cernobbio. Il titolare del dicastero ha colto l’occasione per ribadire l’urgenza dell’attuazione del Pnrr così come concordato con i partner europei.
Spingendo per un’accelerazione del piano, Franco ha ribadito che “possono essere ridiscussi o riesaminati i singoli progetti” ma non l’intero impianto concordato.
In particolare, secondo il ministro il piano nazionale andrebbe rafforzato «per l’efficienza climatica e per una maggiore autonomia nazionale energetica».
Parlando della crisi energetica innescata dal rincaro delle materie prime, Franco ha aggiunto che “nel breve periodo bisogna mitigare l’impatto dei prezzi della energia sulle famiglie e sulle imprese. Va protetta la competitività. Siamo intervenuti più volte per mitigare l’impatto dei costi della energia. Abbiamo stanziato sinora 19 miliardi. Interventi come il credito di imposta per le imprese. I 25 centesimi in meno di costo del carburante. Ulteriori interventi sono senz’altro possibili».
Che il livello attuale dei prezzi delle materie prima renda difficile l’attuazione dei progetti e ne richieda una parziale ridiscussione è un’opinione condivisa anche da Giampaolo Galli, ex capo economista e dg di Confindustria e attualmente docente dell’Osservatorio sui Conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano.
«Io ritengo che il Pnrr come tale e come manifestazione di solidarietà europea è un fatto importante e spero che rimanga in piedi – ha spiegato – però richiede delle revisioni».
Revisioni innanzitutto dei prezzi “perché le imprese non riescono a fare gli investimenti programmati, in parte perché mancano le materie prime ma, in parte, anche perché i costi sono aumentati in qualche caso di 20 volte, quindi non si può non tener conto delle opportune clausole di revisione prezzi“.
Sull’indipendenza energetica, Galli ricorda che “dobbiamo accelerare sulle energie rinnovabili, gli alti prezzi del gas e del petrolio ci inducono a farlo, ma anche nel breve periodo bisogna trovare alternative con gas, carbone e petrolio perchè altrimenti non riusciamo a liberarci dal vincolo del gas russo“.
«Adesso bisogna fare i decreti delegati, quindi bisogna attuarle e questa è la parte più difficile – conclude – La questione riguarda i tempi e i costi degli investimenti».
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/CLAUDIO PERI
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