
I legali dell’ex presidente invocano il primo emendamento, Biden “impaziente di vedere se i repubblicani si prenderanno le loro responsabilità”
Il processo per impeachment a Donald Trump, il secondo a cui l’ex presidente è stato sottoposto, si avvia verso la conclusione. Dopo gli attacchi dell’accusa (di cui abbiamo parlato qui), è stata la giornata della difesa che ha dichiarato che l’intero processo non sarebbe altro che «un atto di vendetta politica ingiusto e palesemente anticostituzionale». Gli avvocati di Trump hanno contestato l’utilizzo di video e hanno proposto delle clip per mostrare il linguaggio definito incendiario dei democratici, dopodiché hanno tentato di tracciare un’equivalenza tra i fan di Trump che assaltavano Capitol Hill e i militanti del Black Lives Matter che manifestavano contro il razzismo. La conclusione dell’arringa è arrivata con l’invocazione del primo emendamento della Costituzione sul diritto di parola.
Adesso, se non verranno chiamati testimoni come sembrerebbe poter accadere, accusa e difesa passeranno alle conclusioni e la sentenza potrebbe arrivare già questo weekend. È molto probabile che si vada verso un’assoluzione (come abbiamo visto qui). Joe Biden, comunque, si è detto «impaziente di vedere cosa faranno i miei amici repubblicani, se si prendono le loro responsabilità».
Una voce passata alla controparte fino ad oggi è stata quella di Nikki Haley, ex ambasciatrice Onu nominata da Trump e possibile candidata alla Casa Bianca per il 2024, che ha dichiarato, sull’ex presidente: «non penso che possa candidarsi nuovamente, è caduto così in basso».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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