Ubs taglia le sue stime di crescita del Pil in Cina per il 2022 al 4,2% dal 5%
Il Covid continua a fare paura in Cina e a mietere vittime. Al momento sono 46 le città che nel Paese sono attualmente in stato di lockdown totale o parziale negli sforzi per combattere l’ondata di Covid-19 e della sua variante Omicron, altamente contagiosa. Secondo le stime della banca d’investimenti nipponica Nomura emerge anche che la situazione ha conseguenze dirette sulla vita di 343 milioni di persone, su una popolazione complessiva di 1,4 miliardi.
Société Générale, invece, ha osservato che le province colpite da rilevanti restrizioni alla mobilità rappresentano l’80% del Pil cinese, costituendo un pesante rischio per la crescita di Pechino.
Lo scenario è difficile tanto che ha portato Ubs a tagliare le sue previsioni sul Pil cinese per il 2022 dal 5% al 4,2% a causa dello shock sul tessuto produttivo generato dai lockdown. Ed il problema è che a inizio marzo il premier Li Keqiang annunciò un target di crescita per l’anno in corso di circa il 5,5%, il più basso degli ultimi 30 anni.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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