Il sostegno più esoso è l’ex bonus Renzi che nel triennio 2020-2022 è costato 28,3 miliardi
La politica economica dei bonus costa 112,7 miliardi di euro alle casse dello Stato. È la stima dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui al momento in Italia sono ancora attivi una quarantina di bonus (qui abbiamo ripercorso i principali in vigore), introdotti perlopiù dagli ultimi due Governi per fronteggiare la pandemia e la crisi alimentata dal conflitto in Ucraina.
Secondo la Cgia, il sostegno più esoso per l’Erario è il cosiddetto “bonus Renzi” che, al netto delle recenti modifiche, costerà 28,3 miliardi nel triennio 2020-2022. Questa misura, inizialmente fissata a 80 euro, è salita a 100 euro nel 2020 per volontà del Governo Conte bis. A marzo il bonus è stato ulteriormente ridotto, con la compensazione dei meccanismi di revisione dell’Irpef.
C’è poi il blocco dei bonus edilizi che, stando ai dati dell’Agenzia delle Entrate, fra il 2020 e il 2021 sono costati quasi 25 miliardi. Nello specifico, le cessioni del credito e gli sconti in fattura sono costati 13,6 miliardi per il bonus facciate, 5,5 per l’eco-bonus, 4,9 per la ristrutturazione, 0,9 per il sismabonus e 10 milioni per le colonnine di ricarica.
L’indicazione della Cgia è che si acceleri il decalage “soprattutto dei bonus edilizi, e per alcuni arrivare allo stop“.
«Dei circa 113 miliardi di oneri in capo allo Stato, ben 46 sono ascrivibili ai bonus che ruotano attorno al comparto» riferisce il centro studi.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
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