
Integrità, passione, innovazione e opportunità: sono questi i quattro modelli dell’azienda leader nel settore retail
Il sistema del cambio merce pubblicitario è la base del funzionamento del meccanismo utilizzato da Portobello, grazie al quale è possibile ridurre il margine di spreco, massimizzando le entrate. A raccontarci come funziona il processo è il presidente, Pietro Peligra.
Portobello è un’azienda giovane nata nel 2016 dall’incontro tra Pietro Peligra, il quale aveva appena fondato la società, con Roberto Panfili e Simone Prete assieme ad altre figure del team. Nel 2018 Portobello è stata quotata in borsa, diventando una delle realtà più giovani in Italia in quotazione. L’azienda è una media company composta da una serie di asset commerciali, attraverso le quali vendono spazi pubblicitari sfruttando il meccanismo del cambio merce. Secondariamente, oltre ad utilizzare il baratto come strumento di scambio tra pubblicità e prodotti, l’azienda rivende ad altri rivenditori tramite sistema B2B.
La particolarità del meccanismo del cambio merce pubblicitario permette di abbassare il costo d’acquisto dei prodotti. Questo fa sì che invece di spendere denaro, vengano utilizzati spazi pubblicitari che hanno un costo relativamente più basso. Di conseguenza, l’azienda propone al pubblico un prezzo ridotto, sia online che offline, mantenendo un margine d’incasso alto.
Competitor che seguono questo modello di business attualmente nel panorama non ce ne sono. Portobello è la prima catena retail al mondo che è riuscita ad inglobare nella propria supply chain il cambio merce pubblicitario. Essendo molto complesso, crea difficoltà perché ci sono molti passi da seguire: procurarsi il prodotto, individuare il distributore, accordare la permuta, erogare pubblicità, controllare il prodotto e mandarlo ai negozi. Il processo è lungo, ma il margine di guadagno è significativo.
All’interno dei vari negozi si trovano oltre 5.000 prodotti diversi, tutti legati al mondo della casa. Le categorie merceologiche di riferimento sono quattro: casalinghi, cura della casa e della persona, piccoli elettrodomestici e tessile. I prodotti venduti sono solo ed esclusivamente di marca.
Ma l’impegno di Portobello non si limita solo alla competitività economica, bensì persegue fini sostenibili ed ecologici. Molte attività in atto dall’azienda hanno permesso, ad esempio, di donare capi ai profughi ucraini. All’interno dell’azienda, anche l’impegno sociale è chiaro: il 55% della forza lavoro è rappresentato dalle donne. Oltretutto, Portobello è cresciuta molto negli anni e persegue obiettivi sostenibili in riferimento ai posti di lavoro: hanno assunto 200 persone e ne assumeranno altre 300.
Uno dei progetti futuri dell’azienda sarà quello di azzerare l’impronta carbonica nei propri negozi. Grazie ad una partnership con Forever Bambù, un’azienda che ha sviluppato un modello legato alla sottrazione di anidride carbonica nell’atmosfera attraverso il bambù. Grazie a quest’accordo, sono riusciti a neutralizzare l’impronta in oltre 13.000 mila metri quadri di negozi che producevano circa 600 tonnellate di CO2, utilizzando due ettari di piantagioni di bambù.
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