
Decisioni sui tassi d’interesse e inflazione, determinanti anche le decisioni della Fed
Quella che sta per iniziare sarà una settimana decisiva per le Banche che dovranno esprimersi su tassi d’interesse e inflazione.
La Bce ha annunciato un aumento del costo del denaro che avrà ripercussioni significative, ve anche tenuto in considerazione che mercoledì si riunirà la Fed che potrebbe decidere di rialzare i tassi di 50 punti base. Il giorno seguente si riunisce anche la Banca di Inghilterra dove è concreta la possibilità di alzare i tassi di 25 punti base per il quinto mese consecutivo.
Venerdì 17 si riunirà anche la Banca del Giappone. In settimana incontri previsti anche per la Banca centrale brasiliana e quella svizzera, dove alcuni membri hanno anticipato la necessità di alzare i tassi per contrastare l’inflazione.
Per quanto concerne il macro si attendono i dati della Cina su produzione industriale e vendite al dettaglio. Attesa anche per i dati delle vendite e del mercato immobiliare a stelle e strisce.
In Italia l’inflazione è vicina a quella tedesca (8%), ma il tasso di interesse sui titoli decennali è più alto di oltre due punti, così lo spread aumenta (225 punti base) perché l’aumento dei tassi penalizza i Paesi con più debito. La situazione non sarebbe preoccupante per gli economisti Fabrizio Galimberti e Luca Paolazzi, dato che “i fondamentali oggi sono solidi“, mentre per l’inflazione “il confronto annuo fa sì che la variazione tendenziale dei prezzi al consumo tenda a piegarsi all’ingiù. Ma le dinamiche mensili non rallenteranno tanto presto, perché nelle filiere produttive si sono accumulati ritardi anche nei rincari, oltre che nelle consegne“.