
45 obiettivi scadono il 30 giugno, qual è la situazione?
Il Piano nazionale ripresa e resilienza ha 100 obiettivi da portare a termine entro la fine del 2022, 45 di questi hanno scadenza il 30 giugno. Dipenderà dall’esito di questi primi obiettivi il pagamento delle prossime rate dei fondi europei.
La Commissione Europea ha invitato l’Italia a “procedere all’attuazione del suo Piano di ripresa e resilienza, in linea con le tappe e gli obiettivi fissati” dato che il Pnrr “sta affrontando le vulnerabilità, anche stimolando la competitività e la produttività. Tuttavia, l’effetto di crescita degli investimenti e delle riforme richiederà probabilmente del tempo per svilupparsi e dipende in modo cruciale da un’attuazione rapida e sana“.
Dal governo arrivano rassicurazioni sulla tabella di marcia per i 30 investimenti e 15 riforme da portare a termine.
Per quanto riguarda gli obiettivi portati a termine spiccano la digitalizzazione dei parchi nazionali, quello relativo a rinnovabili e batterie, l’obiettivo su competitività delle filiere e quello sull’approvvigionamento idrico. Altri circa 20 progetti sarebbero in fase si ultimazione con l’avvio di bandi.
Tra non molto si parlerà di spending review, gestione dei rifiuti e assistenza sanitaria territoriale. Per 44 dei 45 obiettivi da raggiungere è previsto il conseguimento dell’adozione di norme e conclusioni di accordi. L’unico target riguarda l’assunzione di un determinato numero di addetti nell’Ufficio per il Processo.
Secondo i dati raccolti da Open Pnrr il completamento delle riforme ad oggi è al 37,78% (dovrebbe essere al 50,15%). Per le riforma il blocco è dovuto alla concorrenza, bloccata in commissione Industria del Senato a causa delle concessioni balneari e la delega fiscale. Per quanto riguarda la delega sugli appalti pubblici il percorso è più lineare.