
Il premier in visita nella Capitale insieme agli omologhi Macron e Scholz: “a Irpin ho sentito orrore e speranza”
Tre uomini per rappresentare l’Europa: Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz si sono recati a Kiev dove hanno incontrato il presidente Zelensky per ribadire il pieno supporto dei Ventisette al Paese martoriato dalla guerra.
I quattro leader si sono riuniti attorno a un tavolo nel palazzo presidenziale di Kiev, dove si è aggiunto anche il presidente romeno Klaus Werner Iohannis; al termine dell’incontro si è tenuta una conferenza stampa congiunta per formalizzare il messaggio di solidarietà all’Ucraina.
Una visita dunque “non solo simbolica, ma politicamente cruciale in vista di ciò che decideremo la settimana prossima“, come ha ribadito anche la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola.
Nel corso della conferenza tenutasi nel cortile del Palazzo presidenziale, il premier Draghi ha esordito: «a Irpin ho sentito orrore e speranza, speranza per la ricostruzione e per il futuro. Noi oggi siamo qui per questo, per aiutare l’Ucraina a ricostruire il suo futuro».
«Vogliamo la pace ma l’Ucraina deve difendersi ed è l’Ucraina a dover scegliere la pace che vuole, quella che ritiene accettabile per il suo popolo. Solo così può essere una pace duratura» ribadisce.
«Il messaggio più importante della nostra visita è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo» aggiunge il premier.
«Abbiamo visto le atrocità commesse dalla Russia in questa guerra a Irpin che condanniamo senza esitazioni. Diamo il nostro completo sostegno alle indagini sui crimini di guerra» aggiunge ancora Draghi, che ribadisce un “sostegno incondizionato al popolo ucraino. Un popolo che si è fatto esercito per respingere l’aggressione della Russia e vivere in libertà. E l’Europa deve avere lo stesso coraggio che ha avuto Zelensky“.
Dopo il premier prende la parola anche Zelensky: «cari amici, apprezziamo che siate oggi con noi, proprio alla vigilia di importanti eventi internazionali per tutti noi e per l’Europa. E sono molto grato che la visita sia iniziata a Irpin per vedere cosa hanno fatto gli invasori russi. La nostra forza è l’unità». Il presidente non perde occasione per rilanciare la richiesta di armi: «ci serve aiuto. Ogni arma è una vita umana salvata. Ogni proroga aumenta la possibilità per i russi di uccidere ucraini e distruggere le nostre città».
«Ci servono armi e ci servono armi potenti» incalza il presidente ucraino che ricorda anche: «lo status di candidato per l’Ucraina può rafforzare la libertà in Europa e diventare la decisione più importante del terzo decennio del XXI secolo. Capiamo che la strada verso l’Ue non è un solo passo, ma questa strada deve cominciare».
«La Russia non vuole la pace – accusa Zelensky – l’aggressione russa continua e sappiamo che non ci sono alternative alla pace ma dobbiamo interloquire con loro. Il suo obiettivo è colpire l’Ucraina e con essa tutta l’Europa. Per noi è una condizione indispensabile riguadagnare l’indipendenza del territorio».
Prendendo la parola il presidente Macron vuole ricordare che “non siamo in guerra contro il popolo russo come collettività“, ma che “le modalità della pace non saranno decise che dall’Ucraina e i loro rappresentanti. Francia e Germania non negozieranno mai con la Russia alle spalle dell’Ucraina“.
Poi aggiunge: «tutti e quattro i nostri Paesi sosterranno lo status di candidato dell’Ucraina. Nei prossimi giorni costruiremo l’unanimità dei 27».