
Presidente Commissione Europea non nasconde le preoccupazioni, ma si dice ottimista su nuovi partner ed esclude il ritorno ai combustibili fossili inquinanti
La situazione energetica europea non è decisamente delle migliori, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: «la cosa migliore da fare è prepararsi al peggio», una frase che lascia ben poco spazio alle interpretazioni.
Alla chiusura del vertice europeo von der Leyen ha annunciato il “piano comune europeo per la riduzione d’emergenza della domanda” energetica, che verrà presentato a luglio. A proposito di price cap e riforma del mercato elettrico la presidente ha spiegato che è stato deciso di discuterne “alla prossima riunione ordinaria del Consiglio europeo, che è prevista ad ottobre” mentre le proposte dell’esecutivo arriveranno “entro l’estate“.
«Stiamo lavorando su diversi modelli non solo su come limitare i prezzi dell’elettricità, ma anche su come riformare il modello di mercato» ha sottolineato la presidente, dato che “è il gas a determinare il prezzo dell’elettricità” oggi.
«Non solo nelle ultime settimane e mesi, ma anche nell’ultimo anno abbiamo visto quanto Gazprom abbia “non riempito” le riserve di gas – ha spiegato von der Leyen. – Finora dodici Stati membri sono stati totalmente o parzialmente tagliati fuori dalla fornitura di gas dalla Russia».
La presidente ha voluto anche escludere il “ritorno alle fonti fossili a buon mercato” dopo che in diversi Paesi europei si è tornato a parlare di carbone, perché “alla base dei nostri problemi c’è la nostra dipendenza dalle fonti fossili dalla quale dobbiamo sbarazzarci“. La presidente ha anche ricordato che “le forniture di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti all’Unione europea sono aumentate del 75% rispetto allo scorso anno“, sono stati stretti nuovi accordi con Egitto e Israele ed è stato registrato “l’aumento del 15% delle forniture di gas in arrivo dalla Norvegia e di oltre il 90% dall’Azerbaigian“. Paesi che “hanno compreso che questa è una perfetta opportunità di business per guadagnarsi un nuovo importante cliente per gli anni a venire colmando il vuoto lasciato dalla Russia“.