
Numerose azienda si schierano dalla parte delle donne di decidere liberamente sul proprio corpo, a differenza della sentenza della Corte Suprema
La decisione di smantellare il diritto all’aborto in America, a seguito della decisione della Corte Suprema, sta causando proteste e prese di posizione. Tra le reazioni anche quelle delle aziende che hanno scelto di schierarsi a fianco delle donne e del diritto di autodeterminazione.
La JPMorgan ha annunciato l’intenzione di farsi carico delle spese di viaggio che le dipendenti dovessero affrontare in caso scegliessero di abortire e fossero costrette a cambiare Stato per ricevere le cure per l’interruzione di gravidanza. Sulla stessa linea Lyft, Uber ha invece assicurato la protezione legale agli autisti che dovessero trasportare fuori dallo Stato donne intenzionate ad abortire.
Per le sue dipendenti, Google ha annunciato che accetterà domande di trasferimento in altro Stato “senza giustificazione“. Anche Apple si aggiunge al coro e ricorda che “sosteniamo il diritto dei nostri dipendenti a decidere liberamente sulla loro salute riproduttiva. Da oltre un decennio, la nostra assicurazione consente ai nostri dipendenti di viaggiare fuori dallo Stato per ricevere cure mediche che non sono disponibili nel loro Stato di residenza“.
Patagonia pagherà alle dipendenti viaggio, alloggio e procedure mediche se dovessero spostarsi in altro Stato per abortire e pagherà la cauzione a qualunque dipendente dovesse essere arrestato durante le manifestazioni pacifiche pro aborto.
Anche Meta rimborserà le spese i viaggio “nella misura consentita dalla legge, per le dipendenti che avranno bisogno di accedere all’assistenza sanitaria e ai servizi riproduttivi in un altro Stato“. Amazon mette a disposizione fino a 4.000 dollari per spese di viaggio ai dipendenti che abbiano bisogno di cure mediche, aborto compreso. Disney ha annunciato di allargare il pacchetto sanitario per le famiglie dello staff che non possano ottenere cure mediche nello stato dove vivono, come anche Netflix, Starbucks, CitiGroup, CondeNast, Microsoft, Dick’s Sporting Goods, Alphabet e Bank of America.