
L’azienda nobilita la pelle unendo tradizione e tecnologia, oltre a ridurre significativamente l’impatto ambientale
Nata dall’esigenza di rispondere alle richieste crescenti del mercato di realizzare prodotti innovativi caratterizzati da un alto livello qualitativo e quantitativo mantenendo costi di lavorazione contenuti, Norigen opera nel settore delle conce nobilitando la pelle, minimizzando gli sprechi durante il ciclo di produzione. Ermes Nori, fondatore dell’azienda, ci ha raccontato come Il settore della concia è un esempio importante di economia circolare.
Quando tradizione e tecnologia si fondono assieme ad un’esperienza familiare quarantennale che permette di conoscere approfonditamente caratteristiche e problematiche del materiale, ecco che nascono aziende strutturate e affidabili come Norigen.
Realtà affermatasi cinque anni fa nel panorama di Arzignano, ha come obiettivo risolvere due esigenze fondamentali dei clienti: la prima, aumentare la quantità di pelle a parità di input, mentre la seconda migliorarne significativamente la qualità.
Specificando che la pelle è tecnicamente un prodotto di scarto, e di conseguenza l’industria alimentare ne produce a tonnellate, il settore della concia si pone come esempio concreto di economia circolare che da tempo recupera il materiale, valorizzandolo e creando prodotti apprezzati e riconoscibili.
In Norigen è stato raggiunto il 10% di output: ciò significa che ogni cm2 di pelle viene ottimizzato, riducendo significativamente gli sprechi. L’azienda è riuscita ad ottenere questo incredibile risultato grazie ad un brevetto che consiste nell’espansione bifasica, permettendo di comprendere che le fibre della pelle reagiscono differentemente a prescindere dal tipo.
Puntando notevolmente sulla riduzione dell’impatto ambientale, Norigen ha raddoppiato i tempi di permanenza del prodotto all’interno del forno, riducendo di circa due terzi l’utilizzo delle calorie, così da minimizzare l’utilizzo del combustibile. Il processo impiegato permette alla pelle di non asciugarsi tramite l’innalzamento della temperatura, bensì tramite deidratazione naturale, metodo che ha posto le basi per l’impiego di altri due brevetti in fase di sviluppo. Il primo riguarda il sistema legato all’espansione necessariamente intelligente e automatizzato, al fine di ridurre l’errore umano. Il secondo, riguarda l’utilizzo significativo di intelligenze artificiali, così da poter anticipare e risolvere il problema della carenza del personale. Questi due, oltre ad aver l’obiettivo di ridurre lo stress del personale durante l’orario lavorativo, comporterebbero un importante aumento in merito al 10% di output che, secondo le previsioni, grazie anche una serie di lavorazioni che permettono di aprire la pelle in 6 sei settori, evitando di sfibrare la parte delle pance, potrebbe raggiungere circa il 13%.
Per permettere di correggere le imperfezioni legate al processo di essicazione, all’interno del ciclo di asciugatura a pellet è stata inserita una fase finale di condizionatura. Inoltre, in chiave “no-spreco”, Norigen utilizza il medesimo quantitativo d’acqua per trattare una percentuale maggiore di pelle, senza inficiare il prodotto.
Grazie all’esperienza pluriennale, ad Arzignano Norigen ha raggruppato l’eccellenze lavorative di tutte le parti che compongono i processi di lavorazione della pelle, a partire dai prodotti chimici, fino alla componentistica software.
Ottimizzare, efficientare e minimizzare: sono queste le parole chiave per Norigen.