
La maggior parte degli automobilisti non vede positivamente la scelta europea
L’Unione Europea ha deciso di affrontare la sfida dei cambiamenti cimatici con lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035, gli automobilisti sono stati ascoltati dal Centro Studi di AutoScout24 e hanno esposto le proprie perplessità.
7 utenti su 10 valutano negativamente la decisione, definendo i motori attuali “insostituibili“. Secondo 8 utenti su 10 il 2035 è una data troppo ravvicinata, mentre per 9 su 10 i costi delle auto elettriche sono troppo alti rispetto al budget medio.
L’86% lamenta la mancanza di tecnologie adeguate (in termini di batteria e autonomia) e la carenza infrastrutturale italiana (colonnine di ricarica) è problematica secondo l’83% degli intervistati.
Solo secondo il 7% le auto elettriche sarebbero veramente green e solo il 19% pensa che la scelta di abolire la vendita sia significativa a livello di impatto ambientale, mentre l’84% vede problematico lo smaltimento delle batterie.
Le vendite dell’elettrico non decollano e rappresentano solo il 3,9% del totale, un dato cresciuto dello 0,2% nonostante gli incentivi, anche per le intenzioni di acquisto gli italiani (86%) sono orientati a motori diesel e benzina.
«La possibile vendita di auto solo elettriche è una rivoluzione importante e come tale non può che far parte di un processo graduale – ha osservato Sergio Lanfranchi, del Centro Studi AutoScout24. – Le ricerche di auto elettriche sul portale da parte dei nostri utenti sono aumentate nei primi sei mesi dell’anno del +41% e crediamo che continueranno a crescere costantemente anche nei prossimi mesi. Tuttavia, i numeri emersi dallo studio evidenziano un atteggiamento attendista e volto alla preferenza attuale di auto con motori benzina e diesel, mezzi perfettamente adeguati alle esigenze di una platea più ampia di italiani. Per favorire una transizione così epocale bisogna prima eliminare le principali barriere che limitano lo sviluppo dell’elettrico in Italia, rendendo questa alimentazione adeguata alle diverse abitudini di mobilità degli automobilisti, come ad esempio per chi utilizza l’auto per lavoro o per viaggiare».