
Ministro Energia Ucraina: “i russi hanno danneggiato o distrutto 90% stazioni eoliche”. Mosca, “creati due corridoi in Mar Nero per grano”. L’Ucraina presenta piano di ricostruzione da 750 miliardi di dollari
Uno sciopero dei lavoratori del settore petrolifero in Norvegia minaccia di tagliare del 60% le esportazioni di gas. Lo fa sapere il gruppo imprenditoriale Norwegian Oil and Gas Association, precisando di essere stato costretto a chiudere già tre giacimenti e che, se lo sciopero continuerà, le esportazioni di gas della Norvegia dovrebbero essere ridotte di oltre la metà entro sabato e di più di 340.000 barili di petrolio grezzo. «Quasi il 60% delle esportazioni di gas dalla piattaforma continentale norvegese sarà influenzato dall’azione di sciopero se sarà ulteriormente intensificata», afferma il gruppo.
«Gli occupanti hanno danneggiato o distrutto il 90% delle nostre stazioni eoliche. Hanno distrutto o sequestrato il 30% degli impianti fotovoltaici, il 30,1% di impianti di cogenerazione, la centrale nucleare di Zaporizhzhia è occupata». Lo ha detto a Lugano, durante la conferenza per la costruzione dell’Ucraina, il ministro dell’Energia ucraino Herman Haluschenko.
La Russia ha creato due corridoi umanitari nel Mar Nero e nel Mar d’Azov per consentire in particolare l’export del grano: lo ha affermato il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti. «Stiamo adottando una serie di misure per garantire la sicurezza della navigazione nelle acque del Mar Nero e del Mar d’ Azov. Il pericolo di mine nelle acque del porto di Mariupol è stato completamente eliminato», ha affermato.
L’Ucraina ha presentato un piano di ricostruzione postbellica: ha un valore di oltre 750 miliardi di dollari e sono previsti 850 progetti per ridare un volto vivibile al Paese. Il piano è progettato su 10 anni dal 2023 al 2032 e prevede due tempi: il primo, il triennio 2023-2025, in cui è prevista la realizzazione della maggior parte dei progetti (580) e che costerà più di 350 miliardi di dollari, mentre il secondo capitolo prevede invece un numero minore di progetti, ma richiederà più finanziamenti: oltre 400 miliardi di dollari. I programmi più costosi sono il ripristino e l’ammodernamento degli alloggi e delle infrastrutture delle regioni, che richiederanno 150-250 miliardi di dollari, nonchè l’ampliamento e l’integrazione della logistica con l’Ue, che costeranno 120-150 miliardi di dollari. Il piano prevede che l’economia ucraina crescerà del 7% ogni anno nei prossimi 10 anni.