Putin ha ribadito di non rifiutare i colloqui di pace ma “più andremo avanti più sarà difficile negoziare”
Amargine del G20 Esteri in corso a Bali, Serghei Lavrov ha riferito che la Russia è pronta ad aprire un dialogo concreto con i suoi omologhi turco e ucraino sulla questione del grano.
«Siamo pronti per i negoziati con i nostri colleghi ucraini e turchi – annuncia Lavrov. – Abbiamo tutte le soluzioni: se parliamo di grano ucraino, l’Ucraina deve sbloccare i suoi porti, sgomberarli o garantire un passaggio sicuro attraverso i campi minati, e, al di fuori delle acque territoriali ucraine, Russia e Turchia sono pronte a garantire la sicurezza delle navi in questione e condurle negli stretti, poi nel Mediterraneo andranno da sole».
Avanzando dunque uno schema che prevede l’uso di forze navali, Lavrov ha poi ribadito le responsabilità dell’Occidente che “dovrebbe smettere di bloccare artificialmente le nostre consegne ai Paesi che hanno acquistato il nostro grano“.
Il ministro ha poi voluto tenere il punto anche sulla guerra: «Se i Paesi occidentali vogliono sconfiggere la Russia sul campo di battaglia nel conflitto in Ucraina, allora non c’è nulla di cui parlare con loro – avvisa. – Con questi approcci non si consente all’Ucraina di passare al processo di pace».
Il ministro degli Esteri russo si è poi assentato durante il discorso del suo omologo ucraino Kuleba.
Le parole minacciose di Lavrov fanno eco a quelle di Putin: «non rifiutiamo di tenere colloqui di pace – spiega il presidente russo – ma coloro che rifiutano devono sapere che più andremo avanti, più sarà difficile per loro negoziare con noi».
«Non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio» rilancia il Cremlino.
In mattinata il Guardian riporta la notizia dell’affondamento da parte di un missile russo di una nave cisterna che trasportava 500 tonnellate di gasolio; la Millenial Spirit battente bandiera moldava era già alla deriva nel Mar Nero dopo essere stata colpita pochi giorni dopo l’invasione. Ora l’imbarcazione è una “bomba a orologeria ambientale” come riporta l’esercito ucraino.