
Lo storico accordo per riformare gli accordi fiscali internazionali è stato raggiunto da oltre 135 paesi e giurisdizioni nell’ottobre 2021. Si basa su due pilastri
La riforma della tassazione internazionale enterà in vigore dal 2024. Lo ha detto l’Ocse in un aggiornamento del progetto per i ministri delle Finanze del G20 che si incontreranno in Indonesia alla fine di questa settimana. Lo storico accordo per riformare gli accordi fiscali internazionali è stato raggiunto da oltre 135 Paesi e giurisdizioni nell’ottobre 2021.
Si basa su due pilastri: il primo punta a riassegnare il 25% degli utili delle più grandi multinazionali del mondo per la tassazione nei Paesi in cui si trovano i clienti, indipendentemente dalla sede fisica delle società. Il secondo punta a fissare un’aliquota fiscale minima globale del 15%. Qui il lavoro tecnico è in gran parte completato, con un quadro di attuazione che sarà pubblicato entro la fine dell’anno.
«Abbiamo compiuto buoni progressi verso l’attuazione di una nuova tassazione proprio nell’ambito del primo pilastro del nostro accordo fiscale internazionale – ha affermato il segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann. – Si tratta di negoziati complessi e molto tecnici. Continueremo a lavorare il più rapidamente possibile per portare a termine questo lavoro, ma ci prenderemo anche tutto il tempo necessario per ottenere le regole corrette che daranno forma ai nostri accordi fiscali internazionali per i decenni a venire. È importante farli funzionare bene».