
Gli esperti ritengono che occorra assumere un atteggiamento prudenziale sulla privatizzazione di Ita in attesa che si insedi il nuovo Governo
Sembra essere ormai tracciato il detino di Ita Airways. Il Tesoro avrebbe infatti scelto la cordata Msc-Lufthansa per avviare le trattative in esclusiva per la privatizzazione della compagnia di bandiera. Con circa 200 milioni di euro in più l’offerta è sembrata più interessante in termini economici rispetto a quella del fondo statunitense Certares, alla quale fa capo anche AirFrance-Klm. A fare la differenza sarebbe stata sia la suddivisione azionaria, con il 60% attribuito a Msc e il restare 40% a metà tra Lufthansa e Ministero del Tesoro, sia il piano industriale che accompagna la proposta.
Ora resta, tuttavia, il nodo della finalizzazione dell’operazione di cessione. Gli esperti ritengono che occorra assumere un atteggiamento prudenziale in attesa che si insedi il nuovo Governo. Anche i sindacati si mostrano preoccupati per le sorti della compagnia di bandiera alla luce della caduta del Governo Draghi e chiedono garanzie sul Piano industriale del vettore. «È ormai indifferibile che giunga a conclusione il processo di scelta del partner per Ita Airways – hanno dichiarato Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo al termine dell’incontro di lunedì al Mims sul Trasporto aereo – che permetta l’ingresso di nuovi capitali privati che, insieme alla presenza strategica dello Stato italiano possano sviluppare l’azienda sul piano industriale in assenza del quale ci sarebbero effetti gravissimi sul sistema Paese oltre che sulla compagnia di bandiera, sulla società di handling e sul ramo della manutenzione».