Pubblicato un report dell’istituto di Economia di Kiev sull’impatto delle sanzioni. Le ricerche prevedono una riduzione del 40% dei ricavi russi da petrolio e gas
«Le sanzioni occidentali colpiscono la Russia: 4 milioni di russi dovrebbero perdere il loro lavoro, decine di miliardi di dollari di entrate dal petrolio e dal gas andranno persi, la spesa sanitaria sarà ridotta e i cittadini in preda al panico ritireranno più di 20 miliardi di dollari dalle banche per tenerli in contanti».
A sostenerlo è un report dedicato all’impatto delle sanzioni sull’economia russa della Kyiv School of Economics Institute, collegato al gruppo di sanzioni Yermak-McFaul.
Nonostante gli elevati prezzi del petrolio e del gas, che hanno sostenuto il forte avanzo delle partite correnti che ha contribuito a stabilizzare il rublo, a controllare l’inflazione e a consentire alla Banca centrale russa di tagliare i tassi, rileva il rapporto, l’economia russa si è indebolita nel secondo trimestre del 2022, con un calo del 4,9% su base annua, secondo l’agenzia statistica russa Rosstat.
Questa debole performance si confronta con la forte crescita di altri esportatori di petrolio e gas, come l’espansione dell’11,8% annuo registrata dall’Arabia Saudita nel secondo trimestre del 2022. Il direttore della Sberbank ha dichiarato che potrebbero essere necessari dieci anni per riportare il pil russo al livello del 2021.
La Russia di Putin ha avuto una crisi di bilancio dei pagamenti nel 2008, nel 2014-15 e nel 2020, quando i ricavi del petrolio e del gas sono diminuiti drasticamente.
Nel 2023, con l’attuazione dell’embargo petrolifero europeo, le ricerche prevedono una riduzione del 40% dei ricavi russi da petrolio e gas. Con il rublo sotto pressione, la capacità della Russia di condurre una guerra contro l’Ucraina si indebolirà. E se l’Europa smetterà di acquistare il gas russo, cosa possibile immediatamente, secondo l’istituto KSE, le entrate russe di petrolio e gas l’anno prossimo scenderanno a un livello criticamente basso.
Le previsioni sulle entrate russe di petrolio e gas, allineate con le stime delle agenzie internazionali come l’Aie, suggeriscono che il prossimo anno la Russia sperimenterà questo tipo di calo di ricavi di petrolio e gas, all’interno di un contesto estremamente sensibile: l’entrata in vigore dell’embargo petrolifero europeo dovrebbe ridurre le entrate di oltre il 40%, da circa 330 miliardi di dollari nel 2022 a 190 miliardi di dollari nel 2023. Si dovrebbe aggirare intorno al ritmo critico di 150 miliardi di dollari all’anno entro la fine del 2023.