
La denuncia arriva da Vamonos-Vacanze.it: solo quest’anno sono andati persi altri 5 chilometri di costa naturale a favore di strutture artificiali. Su 4mila chilometri di retrocosta, solo metà sono rimasti naturali
Allarme coste italiane: a causa delle strutture artificiali persi 5 chilometri di costa naturale. E’ quanto osserva il tour operator italiano specializzato in vacanze di gruppo Vamonos-Vacanze.it.
«L’artificializzazione delle nostre mete turistiche si ripete di anno in anno ad un ritmo che è costante negli ultimi 20 anni, per un totale di 100 chilometri di costa perduti dal 2002 ad oggi» spiegano.
«Ma, oltre alle coste perdute, la costruzione di nuove strutture artificiali è ancora più evidente nelle zone retrostanti le spiagge nelle quali ogni anno dune costiere, terreno coltivato, vegetazione e formazioni naturali vengono sostituite da oltre 10 chilometri di opere antropiche» proseguono gli esperti.
Oltre ad una linea di costa, che si estende per circa 8.300 chilometri di cui il 13% occupato da porti e strutture artificiali a supporto della balneazione, l’Italia ha infatti una linea di retro-spiaggia che misura circa 4 mila chilometri, di cui al 2022 solo la metà restano naturali.
«Eppure il 22% degli italiani predilige proprio la natura e l’open air, meglio se —appunto— nell’ambito del territorio nazionale» commentano gli analisti di Vamonos-Vacanze.it, su una situazione destinata ad aggravarsi nel corso dei prossimi anni e che viene resa più critica dall’emergenza climatica e dal riscaldamento globale.
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