
I mercati sono in calo in attesa del meeting di Jackson Hole, in cui parlerà il numero uno della Fed Powell, probabilmente rafforzando l’intenzione di mantenere alti i tassi. In calo petrolio e oro
Avvio di settimana all’insegna del ribasso per Piazza Affari. A Milano, all’apertura delle contrattazioni, il Ftse Mib cede lo 0,79% a 22.369 punti. Apertura con il segno meno anche per le principali borse europee. A Francoforte, in avvio di contrattazioni, il Dax cala dello 0,40%. Fa peggio Parigi con il Cac 40 che scende dello 0,71%. Male anche Londra con il Ftse 100 che segna -0,23%.
Apre in calo a 224,5 punti il differenziale tra Btp italiani e Bund decennali tedeschi, che venerdì scorso ha chiuso a quota 226 punti base. In ribasso di 3,1 punti al 3,452% il rendimento annuo italiano.
I mercati sono in calo in attesa del meeting di Jackson Hole, in cui venerdì parlerà il numero uno della Fed, Jerome Powell, che probabilmente rafforzerà l’impegno della banca centrale a fare ciò che serve per combattere l’inflazione, mantenendo a lungo alti i tassi di interesse.
Sul fronte geopolitico pesano i toni pessimistici usati sul Financial Times da Gennady Gatilov, rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite a Ginevra, secondo il quale si affievoliscono le possibilità di un negoziato per mettere fine alla guerra in Ucraina.
In Asia i listini sono deboli e contrastati, i future a Wall Street e in Europa cedono e il dollaro si rafforza, mentre lo yuan scende quasi ai minimi da due anni, dopo che stamane la People’s Bank of China (Pboc), agendo in controtendenza rispetto alle altre banche centrali mondiali, ha tagliato alcuni tassi chiave per rimettere in moto l’economia cinese in difficoltà ed aiutare il settore immobiliare in crisi.
Apre in forte rialzo il gas naturale sulla piazza di Amsterdam, dopo il nuovo stop di Nord Stream annunciato da Gazprom venerdì scorso per 3 giorni. I contratti dutures sull mese di settembre salgono del 10,41% a 270 euro al MWh. Invece, oro in calo in avvio: il contratto spot scambia a 1.742,60 dollari l’oncia in ribasso dello -0,26%. Avvio in calo anche per il petrolio: il Wti e’ trattato a 89,52 dollari al barile, in ribasso dell’ 1,38%. Il Brent passa di mano a 95,54 dollari.
Scarna l’agenda macro di oggi, lunedì 22 agosto. L’unico dato di rielivo da segnarsi arriva nel pomeriggio dagli Stati Uniti: si tratta dell’indice manifi fatturiero della Chicago Fed.
Nei prossimi giorni, dagli Usa avremo alcuni indicatori sul settore immobiliare, in particolare quello di martedì sulle vendite di nuove abitazioni e quello di mercoledi’ sulle abitazioni in corso.
Inoltre occhi puntati mercoledì sugli ordini di beni durevoli e sull’indice manifatturiero regionale, nonché giovedì sulla seconda lettura del Pil Usa del secondo trimestre, che dovrebbe restare invariato. In area euro, giovedì, avremo in Germania la seconda lettura del Pil e l’indice Ifo.
Sul fronte delle banche centrali, sono attesi, giovedì, i verbali Bce sulla riunione di luglio, che potrebbero fornire indicazioni sulle future mosse dell’Istituto e sulle posizioni dei vari membri.
Da segnalare anche mercoledì l’intervento di Mario Draghi a Rimini, al meeting di Comunione e Liberazione.