
Secondo l’ultima rilevazione Eurostat, i prezzi sono aumentati circa del 9%, mentre la retribuzione oraria di poco più del 4. In Ungheria e Bulgaria aumenti oltre il 14%
Nel secondo trimestre del 2022 il costo orario del lavoro è aumentato del 4% nell’eurozona e del 4,4% nell’Unione europea rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. È quanto emerge dai dati pubblicati oggi da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea.
Le due componenti principali del costo del lavoro, spiega Eurostat, sono salari-stipendi e costi non salariali. Nell’area dell’euro, nel secondo trimestre 2022, salari e stipendi per ore lavorate sono aumentati del 4,1%, mentre la componente non salariale è cresciuta del 3,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Nell’Unione europea, invece, sempre nel secondo trimestre 2022, salari e stipendi orari sono aumentati del 4,5%, mentre la componente non salariale è cresciuta del 4,1%. Secondo l’ultima rilevazione dell’istituto europeo, invece, l’inflazione è cresciuta del 9%.
Nel secondo trimestre del 2022, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, gli incrementi del costo salariale orario in Italia sono stati pari al 3%. Gli aumenti più elevati sono stati registrati in Ungheria (+14,9%) e Bulgaria (+14,6%). Altri quattro paesi Ue hanno registrato un aumento superiore al 10%: Lituania (+12,4%), Romania (+11,7%), Polonia (+11,1%) ed Estonia (+10,1%).Al contrario, l’aumento più basso dei costi salariali orari è stato registrato in Grecia (+0,8%).