
La Borsa di Milano ha chiuso in calo una seduta volatile, appesantita nel finale dalla virata in negativo di Wall Street. L’indice Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in ribasso dello 0,21% a 22.365 punti.
Chiusura mista per i principali indici borsistici europei. Il Dax di Francoforte cede lo 0,54% a 12.957,93 punti base, mentre il Ftse 100 di Londra guadagna lo 0,05% a 7.280,77 punti base. Male il Cac 40 di Parigi, che cede l’1,04% a 6.157,84 punti base. L’Ibex 35 di Madrid segna invece a fine giornata +0,4%, a 8.087,48 punti base.
Le Borse europee chiudono con il segno meno una seduta volatile e incerta, condizionata dall’attenzione sempre alta sull’andamento dell’economia e sulle prossime mosse delle banche centrali. A dare il tono sono stati i dati macro americani, che hanno dipinto un’economia tutto sommato resiliente e rafforzato le attese per un intervento aggressivo della Fed la prossima settimana.
Il mercato sconta un aumento del costo del denaro di 75 punti base anche se cresce la quota di chi scommette su un incremento di un punto percentuale.
Sull’azionario, a livello settoriale sono ancora le banche a beneficiare di un clima di tassi in rialzo, con Banco Bpm (+1,85%) in testa al settore a Milano. In vetta al Ftse Mib Inwit (+4,56%) scattata grazie alle indiscrezioni sul risiko nel settore. Exor avanza dell’1,21%. Vendite su Campari a -3,77% e Banca Mediolanum -3,75%. Saipem lascia sul parterre il 3,07% e Telecom Italia il 2,74%. Banca Montepaschi di Siena chiude gli scambi in rialzo del 2,74%, a 0,367 euro, nel giorno dell’assemblea sull’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro.
Prezzi del petrolio in calo di oltre il 4%, ai minimi da una settimana, dopo l’intesa provvisoria tra i sindacati e il gruppo delle ferrovie per evitare il temuto sciopero indetto per il fine settimana negli Stati Uniti e i timori di un rallentamento della domanda globale. Il Wti arretra del 4,10% a 84,8 dollari al barile, il Brent perde il 3,8% a 90,5 dollari.
A fine giornata è in calo il gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam: dopo un massimo di giornata a 244 euro al MWh sul finale è a 210 euro (-3,4%).
Sul valutario, l’euro continua a muoversi in un range ristretto vicino alla paritaà col dollaro: a fine giornata in Europa il cambio e’ 1 a 1, dopo un massimo a 1,0018 e un minimo a 0,9955 (0,9980 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 143,42 yen (da 142,72), mentre il rapporto dollaro/yen e’ a 143,38 (144,74).